Il “miracolo della vita”: un’espressione forse un poco abusata, ma necessaria. Quando si guarda un video come questo che in quattro minuti condensa i nove mesi dal concepimento al parto, la prima parola che viene alla mente è “miracolo”.
Questo filmato è simile a tanti altri che girano sul web, ma ha due particolarità.
Di tanto in tanto “zooomma” all’interno del corpo del bambino e dà modo di riflettere sulla complessità della piccola vita che sta muovendo i suoi primi passi: le sinapsi del cervello, l’orecchio interno, l’apparato scheletrico... una vita piccola, ma intensa. Uno sviluppo e un lavorio per certi versi molto più importante e complicato di quello che si svolge dopo la nascita. A quel punto – oseremmo dire – “il più è fatto”.
Poi, mostra il momento del parto: la “nascita”. Che non può certamente confondersi con la “vita”, già vera e autonoma fin dal momento in cui quelle “palline” cominciano a moltiplicarsi.
Autonomamente. Perché è una persona, un soggetto di relazione (si vede anche quando “gioca” col cordone ombelicale...), come hanno spiegato bene tante volte esperti di embriologia e scienziati.
Insomma, questo è un video da vedere e da conservare, e da far vedere, anche ai bambini, quando pongono le loro solite domande.
Quest è un video che mostra che dal momento del concepimento, nel grembo materno non c’è una “vita potenziale”, ma una vita “con un potenziale”. Una vita unica e irripetibile: perché un’altra persona identica a quella non ci potrà mai essere.
I quadri d’autore e gli altri oggetti preziosi valgono molto perché rari. La vita di ogni morula-blastocisti-embrione-feto-neonato-bambino-adolescente-adulto-anziano è davvero un pezzo unico: non ha prezzo, perché ha una dignità somma.
Redazione
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