La censura praticata dalle cosiddette "Big Tech" ha colpito la EWTN, il più grande network televisivo cattolico del mondo fondato da Madre Angelica. EWTN in Polonia, infatti, ha recentemente subito una censura da parte del gigante dei video YouTube. Per qualche tempo le trasmissioni di EWTN sono state bloccate, soprattutto quelle che riguardavano le chiese polacche e le celebrazioni della Adorazione del Santo Sacramento. Insomma Gesù dà fastidio ai grandi giganti della comunicazione di massa e dunque lo si censura. Un attacco vero e proprio che attraverso la censura voleva punire la Polonia per le sue misure, di cui spesso ci siamo occupati, a favore di natalità e tutela della vita nascente. Dunque, per punire i cattolici del Paese che si mostrano indomiti nella promozione dei valori cristiani, ai giganti di YouTube è parso utile censurare le trasmissioni di EWTN polacca durante la Settimana Santa.
Una vergogna che ha provocato centinaia di migliaia di proteste. In una dichiarazione della scorsa settimana, infatti, padre Piotr Wisniowski, direttore di EWTN Polonia, ha spiegato che "con grande gioia e un ritorno alla fiducia nel dialogo, vorrei annunciare che le conversazioni telefoniche e le e-mail con il team di YouTube hanno avuto l'effetto desiderato e le trasmissioni dell'Adorazione Perpetua del Santissimo Sacramento da Niepokalanów, trasmesse dal canale Eternal Word Television EWTN Polonia, sono di nuovo in onda”. Lo stesso sacerdote ha inoltre affermato che "su espressa richiesta del team polacco di YouTube, ci sarà una collaborazione con il nostro canale EWTN Polonia su come prevenire problemi simili in futuro”.
Tra le forti pressioni internazionali, a poche ore dalla festa della Divina Misericordia, la sezione europea di Google, a cui appartiene YouTube, ha deciso di rimuovere la censura contro le trasmissioni in diretta di EWTN Polonia, che includono la trasmissione da Niepokalanów, un monastero fondato da Massimiliano Kolbe, dell'Adorazione Perpetua del Santissimo Sacramento. Il gigante Google e il portale YouTube hanno giustificato la censura, dicendo che il problema era dovuto a un errore nel meccanismo che utilizza per rilevare la violazione del copyright. Scusa che sembra banale, ma segno della minaccia costante e feroce che colpisce chi professa la fede cristiana e non tema di testimoniarla con le battaglie per la vita e per la famiglia naturale.