10 SETTEMBRE - GIORNATA MONDIALE PER LA PREVENZIONE DEL SUICIDIO 2021
Mentre il nostro Parlamento discute della legalizzazione del suicidio assistito, l'Associazione Internazionale per la Prevenzione del Suicidio, IASP, composta da accademici, professionisti della salute mentale, operatori sociali, volontari e sopravvissuti ad un tentativo di suicidio, si adopera per la prevenzione del suicidio sviluppando strategie e creando partnership collaborative al fine di ridurre l'incidenza del suicidio e del comportamento suicidario.
Apprendiamo dal sito dell’Associazione (https://www.iasp.info/) molti fatti interessanti.
- L'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) stima che circa 800.000 persone ogni anno muoiano a causa del suicidio. Per ogni suicidio ci sono molti tentati suicidi. Un decesso su 100 nel mondo è il risultato di un suicidio. Un suicidio ogni 40 secondi, dicono.
- Le misure di contrasto al COVID-19 hanno contribuito ad aumentare il senso di isolamento e di vulnerabilità. Creando speranza attraverso l'azione, possiamo accendere una luce nel cuore di coloro che vedono solo buio.
- La Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio è un'opportunità aumentare la consapevolezza sul problema del suicidio e promuovere azioni attraverso mezzi efficaci per ridurre il numero di suicidi e di tentativi di suicidio a livello globale.
- Dobbiamo «Creare speranza attraverso l'azione», dice lo IASP: esiste sempre un'alternativa al suicidio. E le nostre azioni, non importa quanto grandi o piccole, possono fornire speranza a coloro che stanno lottando con gli istinti suicidari.
- I pensieri suicidi sono complessi. I fattori e le cause che portano al suicidio sono complessi e molteplici. Non c’è un approccio unico che funziona per tutti. Quello che sappiamo è che ci sono alcuni fattori ed eventi della vita che possono rendere qualcuno più vulnerabile al suicidio. Come anche certe condizioni di salute mentale mentale (ansia e depressione). Le persone con tendenze suicide possono sentirsi come intrappolate o come un peso per i loro amici, la famiglia e coloro che li circondano e si sentono profondamente sole, senza altre opzioni.
- Prevenire il suicidio è possibile: ciascuno di noi è un attore chiave nella prevenzione, come figlio, come genitore, come amico, come collega o come vicino di casa. Tutti noi possiamo svolgere un ruolo importante nel sostenere coloro che stanno vivendo una crisi suicidaria o coloro che sono in lutto per il suicidio di una persona cara.
Ed è proprio questo, ciò su cui pochi riflettono: la cosa riguarda ciascuno di noi, perché ogni suicidio è devastante e ha un profondo impatto su coloro che ne sono coinvolti. Il comportamento suicidario sconvolge le famiglie e le comunità: ogni suicidio in media coinvolge 135 persone.
Intanto, il nostro Parlamento discute la legalizzazione del suicidio assistito.
Ciascuno di noi può aiutare a dare speranza a qualcuno. Tutti noi possiamo svolgere un ruolo, non importa quanto piccolo. Potremmo non sapere mai cosa facciamo che fa la differenza. Non è necessario dare soluzioni a problemi concreti. Basta dedicare tempo e spazio per ascoltare gli altri.
«Le chiacchiere possono salvare vite» e creare un senso di connessione e speranza in qualcuno che potrebbe essere in difficoltà, anche a nostra insaputa.
Le persone che sono state toccate dal suicidio, perché ci hanno provato, o perché qualcuno a loro caro l'ha fatto, hanno un ruolo privilegiato.
Le storie personali di esperienze di disagio emotivo significativo, di pensieri o tentativi suicidi superati, e le esperienze di recupero possono dare speranza agli altri.
Coloro che condividono esperienze di lutto a causa di un suicidio, possono aiutare quelli che stanno vivendo il trauma di una perdita. Possono aiutare ad elaborare il lutto, a dare un senso alla devastazione del suicidio a credere che saranno in grado di continuare a vivere nonostante la perdita.
Prevenire il suicidio è possibile. È necessario diventare una luce per chi soffre. Ciascuno di noi può essere luce.
Non serve legalizzare il suicidio assistito: chi soffre non vuole - in realtà - morire: vuol lenire le sue sofferenze.
Legalizzare il suicidio assistito vuol dire abbandonare i malati, i depressi, gli infelici al loro destino.
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