Facebook , tramite il suo direttore operativo Sheryl Sandberg, ha promesso di impegnarsi a migliorare nell'identificare e rimuovere i cosiddetti “discorsi di odio” dal social network .
La Sandberg ha sottolineato la campagna Stop Hate for Profit, che boicotta anche le inserzioni a pagamento se veicolano disinformazione o odio.
La libera espressione sarà adeguatamente bilanciata dal valore critico della non discriminazione.
Il problema è che il concetto di odio e discriminazione è piuttosto strabico e soggettivo.
Recentemente, è stato dimostrato che Facebook discrimina in modo aggressivo coloro che non si adeguano al pensiero politicamente corretto della sinistra liberal, radicale e omosessualista.
In Usa sono stati mostrati filmati in cui i moderatori dei contenuti di FB discutono apertamente su come poter eliminare ogni post di Donald Trump e dei repubblicani, equiparando i sostenitori di Trump a gruppi violenti di odiatori, ma facendo espressamente un'eccezione per i post post degli "odiatori" LGBT in occasione del mese del "Pride".
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