Si è tenuta sabato pomeriggio alla Spezia – in Piazza Caduti della libertà, di fronte all’Ospedale Civile Sant’Andrea – la prima veglia di preghiera “per i Bambini Non Nati”, promossa dall’associazione “Ora et Labora in Difesa della Vita”, che da anni si batte contro l’aborto.
All’evento hanno partecipato una quindicina di persone, che si sono raccolte in preghiera, incontrando la curiosità e in molti casi l’interesse dei passanti, ai quali sono state fornite delucidazioni e materiale informativo sull’aborto e sulla gravidanza.
Alla “prima” spezzina di “Ora et labora” ha partecipato anche il presidente nazionale Giorgio Celsi, che ha ricordato che l’aborto, dal 1978 ad oggi, ha ucciso in Italia più di sei milioni di bambini, e procurato gravissimi danni fisici e psichici, talvolta irreparabili, a molte donne.
L’aborto – ha spiegato Celsi – oggi non costituisce un estremo rimedio, ma un dilagante fenomeno di massa e un metodo di controllo delle nascite. La sua legalizzazione, attraverso la legge 194, induce erroneamente molti a pensare che, essendo legge, sia legittimo e giustificabile. Ma non è così. La scienza ha dimostrato invece fin dal primo istante della fecondazione si forma la vita di un essere umano unico ed irripetibile.
L’aborto è quindi l’uccisione di un essere umano. Scegliere la vita oggi è un dovere ed è possibile. E la preghiera è uno strumento fondamentale.
Alla Spezia, all’interno della struttura ospedaliera del Sant’Andrea, è presente un efficiente Centro di Aiuto alla Vita, che da anni aiuta le mamme a scegliere la vita, affinchè abbiano un bambino tra le braccia, e non sulla coscienza.
Maria Teresa Armanetti
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contro l’inerzia delle autorità di fronte alla mercificazione delle donne e dei bambini