Dopo la legge varata in Texas qualche giorno fa, anche in Arkansas si registra una vittoria pro life: un tribunale federale ha deciso che l’Arkansas può tagliare i finanziamenti alla Planned Parenthood che è il maggior fornitore d’aborto in America.
Non è esattamente la stituazione del Texas, dove il Governatore ha promulgato la legge che toglie l’obbligo di fornire l’aborto alle assicurazioni sanitarie obbligatorie per i lavoratori.
Qui la questione riguarda la Planned Parenthhod Federation (PPF) che finora riceveva i fondi statali del Medicaid (una specie di SSN) per fornire l’aborto. L’Arkansas ha varato una norma che esclude il finanziamento pubblico della PPF, visto il traffico di organi dei bambini vittime dell’aborto di cui si è resa responsabile. C’è stato un contenzioso ed è arrivata la sentenza della Corte Federale.
Questa sentenza ha ribaltato la decisione del giudice di primo grado che aveva ingiunto all’Arkansas di continuare a finanziare il fornitore di aborto.
Dal 2015 era cominciata la vertenza. I membri di Arkansas Right to Life hanno pubblicato su Facebook che sono “entusiasti” della sentenza e di un governatore pro-life che non vuole che i dollari dei contribuenti finiscano nelle tasche delle organizzazioni che uccidono i bambini per profitto.
Lo Stato, quindi, ha il diritto di valutare a chi dare i finanziamenti pubblici, in base al miglior servizio che i vari enti e cliniche forniranno ai cittadini. Aldilà della questione dell’aborto, costringere le cliniche e gli ospedali a fornire un buon rapporto prezzo – qualità è sicuro un bene per i pazienti – contribuenti che pagano il servizio.
Redazione
Fonte: LifeSiteNews
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