14/09/2016

Aborto e diritto alla vita in discussione a San Marino

Sono state presentate all’attenzione dei legislatori della Repubblica di San Marino cinque istanze d’Arengo che richiedono la depenalizzazione dell’aborto nella legislazione sammarinese.

«Nella Repubblica di San Marino nei prossimi giorni (dal 19 al 21 settembre 2016) verrà messo ai voti il diritto di poter vivere anche prima di nascere», scrive Enrico Masini della Comunità Giovanni XXIII.

Le istanze d’Arengo sono petizioni di iniziativa popolare per  cui è sufficiente la firma di un solo cittadino sammarinese. Queste chiedono che l’aborto sia depenalizzato nei casi di violenza, gravidanze di minorenni, patologie o malformazioni del bambino, pericolo per la salute della madre, emarginazione o disagio sociale.

Se una di esse dovesse essere approvata sarà obbligo per il Governo tenerne conto con l’approvazione di una legge nel semestre successivo.

Il Consiglio Grande e Generale (l’equivalente del nostro parlamento), composto da 60 consiglieri, aveva già respinto nel 2014 un’istanza di depenalizzazione dell’aborto votata da 23 consiglieri, con 27 contrari e due astenuti.

aborto_CelsiOra il governo di coalizione, a maggioranza democristiana, è caduto e il 20 novembre ci saranno nuove elezioni: che ne sarà del diritto alla vita dal concepimento che attualmente è tutelato? E delle donne? Nessuno dice che l’aborto ha conseguenze gravi sulla psiche e nel fisico di chi lo pratica.

«Pregate Dio e gli uomini affinché la vita non venga calpestata», scrive Masini.

Le associazioni e le aggregazioni laicali della Diocesi di San Marino – Montefeltro, con un comunicato stampa, auspicano un confronto sereno bastato sulla ragione e non su posizioni ideologiche.

«San Marino ha fortemente iscritta nella propria tradizione e identità nazionale la difesa della libertà, l’accoglienza della persona e la tutela della sua incolumità, particolarmente dei deboli e di chi si trova in stato di necessità.

Oggi a San Marino si presenta l’occasione per esercitare questa sua singolarità, mostrandola a tutto il mondo: chi ha più bisogno di essere accolto e di trovare protezione di una madre in attesa e del proprio bambino? In un mondo dove la maggioranza degli stati ha abbracciato una cultura individualistica e dello scarto che non rispetta la vita, il nostro piccolo Stato ha una responsabilità universale e può diventare una luce di speranza, un Paese in cui si afferma una diffusa cultura della vita, fondata prima di tutto sulla ragione».

Le istanze presentate, prosegue il comunicato stampa, «non tengono in adeguato conto la dignità della donna e il ruolo della famiglia e della società civile».

«Per le situazioni di fragilità in cui possono venire a trovarsi le madri con il figlio ancora in grembo esistono già, o si possono individuare, soluzioni alternative più adeguate dell’aborto, e rispettose della vita di entrambi.

Con questo spirito le aggregazioni e associazioni laicali diocesane hanno predisposto una brochure con le proprie riflessioni sulla vita che saranno al centro della conferenza pubblica che si terrà venerdì 16 settembre alle ore 21.00 presso la sala Montelupo di Domagnano, dal titolo “UNO DI NOI: affinché nessuno sia lasciato indietro – Riflessioni e testimonianze sulla tutela e la promozione della vita e della maternità nella Repubblica di San Marino».

In questa occasione le aggregazioni e associazioni laicali lanceranno anche la sottoscrizione di due istanze d’Arengo orientate a riaffermare la dignità della vita fin dal concepimento ed a richiedere un maggior coinvolgimento delle associazioni, accanto al pubblico, per il sostegno e la tutela della vita in ogni sua fase».

Redazione

 

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