Un articolo di LifeSiteNews affronta una tematica ricorrente nei vari dibattiti sull’aborto. Sono in tanti ad affermare, infatti, che da quando l’aborto è stato legalizzato, in Italia come in altri paesi, i suoi numeri siano costantemente diminuiti.
Ebbene, una ricerca accademica del 2004, pubblicata sul Journal of Law and Economics, ha analizzato, invece, come «l’incidenza dell’aborto sia del tutto sensibile al suo status legale». Per far ciò ha posto la sua attenzione sui paesi dell’Europa dell’Est.
Confrontando, infatti, la Romania, che ha legalizzato l’aborto, con la Polonia, in cui esso è vietato, si nota come in Polonia ci siano il 25% di aborti in meno.
Ed anche prendendo in considerazione gli Stati Uniti, si nota che nei primi cinque anni dalla legalizzazione dell’aborto il suo tasso sia cresciuto del 50%, mentre esso si riduca costantemente lì dove la legislazione diviene più restrittiva.
In più va ribadito che, come abbiamo ricordato più volte, chi parla di “aborto in calo” non tiene affatto conto degli aborti in pillole, che uccidono il bambino come gli aborti chirurgici.
Chi voglia dar retta ai dati mistificati che producono i radicali o il Guttmacher Insitute, faccia pure. Forse mette a tacere la coscinza. E non gli importa di essere abbindolato dalla cultura della morte...
Redazione