È vero, la Polonia non ha avuto il coraggio di abrogare completamente l’attuale legge sull’aborto.
E questo è stato, come abbiamo già scritto, un vero tradimento, dato soprattutto che erano state raccolte circa 600mila firme di cittadini polacchi (ne sarebbero bastate 450mila). Un tradimento, ad ogni modo, voluto anche dalla Conferenza episcopale, che ha chiesto alla politica di fare un passo indietro. Così va il mondo oggi...
Tuttavia – e anche questo lo abbiamo già riferito – l’esecutivo sta tentando di fare ciò che gli è possibile nelle presenti circostanze.
Siamo lieti pertanto di comunicare una buona notizia. Riguarda le donne che hanno deciso di portare avanti la gravidanza pur sapendo che il figlio nascerà gravemente malato o con malformazioni. Queste mamme coraggiose da adesso riceveranno dallo Stato un bonus di 4000 zloty (ovvero 930 euro). Non sarà molto, ma è un atto molto significativo.
A deciderlo è stato il Parlamento, in cui detiene la maggioranza assoluta il partito di destra Diritto e giustizia (Pis). A favore della legge hanno votato 267 deputati, i contrari sono stati 140 e 21 gli astenuti. «Si tratta di primo soccorso alle famiglie in difficoltà», ha detto dopo il voto Elzbieta Witek, del Pis. E poiché generalmente in Polonia l’aborto avviene proprio quando si scopre di aspettare un bambino malato, l’auspicio è che il numero di omicidi di queste povere vittime innocenti possa presto diminuire.
La norma è stata proposta dal Pis per venire incontro almeno parzialmente al numeroso e combattivo mondo pro-life polacco che, a differenza delle quattro femministe scese in piazza per reclamare un più largo “diritto” di aborto, ha davvero riempito le strade del Paese chiedendo di rispettare il diritto alla vita, sin dal concepimento, senza eccezione alcuna. Ma, si sa, le quattro gatte femministe hanno ricevuto l’attenzione dei media, che hanno gonfiato oltre misura i numeri, e così sono riuscite a impedire la realizzazione dei desideri dei più (in Polonia – va ricordato – la maggioranza della popolazione è contraria all’aborto).
La guerra è dura, ma passo dopo passo vinceremo la battaglia per la vita. Basta continuare a combattere. La Polonia ci dimostra che discutere le leggi sull’aborto si può.
Federico Catani
Fonte: Secolo d’Italia