19/05/2016

Aborto: in Polonia continuano le Marce per la Vita

Di aborto si può e si deve discutere. Distruggendo i “miti” del femminismo e del politicamente corretto.

È quanto cercano di fare in Polonia, Paese membro dell’Unione europea (come noi). E si tratta di un dibattito attuale, che viene fatto adesso, nell’anno 2016.

Abbiamo già detto (vedi qui e qui) della volontà del governo, sostenuto dalla Conferenza episcopale e da molti cittadini (già in oltre 100mila hanno firmato favorevolmente), di abrogare totalmente la legge sull’aborto vigente dal 1993 e frutto di un compromesso, dopo decenni di dittatura comunista in cui l’aborto era praticamente senza alcun limite.

Ebbene, come riporta LifeSiteNews, il popolo che lotta per la difesa della vita sin dal suo concepimento gioca all’attacco e nello scorso fine settimana è sceso in piazza in 140 città polacche. Già il mese scorso si sono svolte varie Marce per la Vita ed altre ancora si terranno prossimamente.

Ma quella del 14-15 maggio è stata una vera e propria mobilitazione di massa, che ha visto la partecipazione di oltre 200mila persone. Nonostante le pessime condizioni meteorologiche.

A organizzare il tutto, come ormai accade dal 2006, il il “Centro per il sostegno alla famiglia e alla vita”, con la collaborazione di tante realtà associative pro-life.

Il tema della Marcia di questa edizione è stato “Ogni vita non ha prezzo”. Quello alla vita infatti, è il primo di tutti i diritti, senza il quale non vi possono essere tutti gli altri. Se si impedisce a qualcuno di nascere, lo si priva di qualsiasi diritto umano.

Nonostante la legge sull’aborto polacca sia abbastanza restrittiva, ogni anno vengono uccisi nel ventre materno circa 1500 bambini, quasi sempre per ragioni eugenetiche. Polonia_marcia-per-la-vita

Le Marce tenutesi in tutto il Paese sono state anche l’occasione per continuare a raccogliere firme per chiedere al Parlamento di abrogare totalmente e una volta per sempre la normativa omicida esistente. La politica non è rimasta a guardare. Molti uomini pubblici hanno sfilato per le strade ed in piazza. Il presidente Andrzej Duda, insieme a sua moglie, ha inviato un messaggio in occasione della Giornata Internazionale della Famiglia ricordando l‘importanza dell’istituto familiare come nucleo originario della società in cui si trasmettono i valori dell’amore, dell’accoglienza e della responsabilità, anche tra le generazioni.

Il primo ministro Beata Szydło si è rivolta con una lettera ai partecipanti alla Marcia di Oświęcim e ha dichiarato che il sostegno alle famiglie è uno dei punti cardine del suo programma di governo.

Non possiamo non notare che questo entusiasmante risveglio del mondo pro-life coincida con il 1050° anniversario della cristianizzazione della Polonia, avvenuta con il battesimo del suo primo sovrano, il duca Mieszko, nel 966. Sławomir Olejniczak, dell’associazione Piotr Skarga, in un’intervista a Polonia Christiana, ha ricordato tale felice ricorrenza invitando il Paese ad essere orgoglioso delle sue tradizioni e della sua identità: uno dei modi per farlo è proprio proteggere la vita dei nascituri impedendo l’aborto. In questo, ha sottolineato, la Polonia deve mostrare a tutta Europa qual è la giusta direzione da prendere.

Federico Catani


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