Nell’Irlanda del Nord (Ulster) l’aborto è ancora illegale, così come – detto per inciso – il “matrimonio” gay.
Nel resto del Regno Unito, invece, l’omicidio dei bambini è pienamente ammesso. Come è noto, ogni nazione appartenente alla corona britannica ha facoltà di legiferare autonomamente in diverse materie, tra le quali, per l’appunto, l’aborto, che dunque è legale in Inghilterra, Galles e Scozia.
Ma a quanto pare c’è chi non vede di buon occhio la legislazione vigente dalle parti di Belfast.
Il primo ministro della Scozia Nicola Sturgeon (nella foto sopra), ad esempio, ha proposto alle donne dell’Irlanda del Nord che intendono abortire di recarsi in suolo scozzese per poter sbarazzarsi dei loro figli tranquillamente. Oltretutto a carico del Servizio Sanitario Nazionale, ovvero a spese dei contribuenti.
Sturgeon, del Partito Nazionale Scozzese (SNP), lo ha dichiarato nei giorni scorsi in Parlamento, dicendo che il suo governo sta pensando a possibili soluzioni da adottare.
Il primo ministro ha utilizzato il solito linguaggio abortista, facendo riferimento ai “diritti” delle donne e in particolare al “diritto di scegliere”, senza fare il benché minimo cenno al prioritario diritto dei bambini non ancora nati di poter vivere. Inoltre, ha tirato in ballo la solita scusa dell’aborto sicuro e legale, unico mezzo per contrastare quello clandestino. Dimenticando però, ancora una volta, che parlare di sicurezza fa orrore, trattandosi di un omicidio di bambini inermi ed innocenti.
Non si può poi non notare che la signora Sturgeon ha palesemente invitato ad aggirare la legge dell’Irlanda del Nord, ovvero di uno Stato membro, come la Scozia, del Regno. E questo appare ancora più paradossale dal momento che il Partito Nazionale Scozzese da sempre difende l’autonomia regionale contro il potere centrale e più volte ha espresso la volontà di sbarazzarsi del “giogo” di Londra. Sul tema dell’aborto, però, non sembra porsi problemi nell’interferire clamorosamente nella legittima autonomia dell’Ulster.
Tanto per cambiare, Amnesty International – che in teoria dovrebbe difendere i diritti umani – si è schierata a favore della proposta del primo ministro di Scozia: gli attivisti dell’organizzazione muoiono dalla voglia di veder massacrare i bambini e non possono tollerare che vi sia una parte di Regno Unito che invece vuole proteggere i suoi figli.
Redazione
Fonte: Agenda Europe
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contro l’inerzia delle autorità di fronte alla mercificazione delle donne e dei bambini