Perché l’aborto dovrebbe essere finanziato con i soldi pubblici? Perché i cittadini dovrebbero pagare le tasse per ammazzare i bambini? In molti se lo chiedono in tutto il mondo, ma specialmente negli Stati Uniti.
E dall’America, con la presidenza Trump, ormai da un po’ di tempo arrivano quasi sempre delle buone notizie.
Ora apprendiamo infatti che la scorsa settimana Camera e Senato dell’Iowa hanno approvato un progetto di legge con cui si pone fine al finanziamento di ben 400.000 dollari a dodici cliniche di Planned Parenthood. Oltre a ciò, si sta anche discutendo se proibire o meno l’aborto a partire dalla ventesima settimana di gravidanza.
Nello specifico, la norma approvata – e che si spera venga ratificata dal presidente Terry Brandstat – nega ogni tipo di fondi federali per le organizzazioni che praticano l’aborto direttamente o indirettamente. In tal modo, il denaro così risparmiato verrà indirizzato a centri e cliniche che, anziché squartare bambini e lucrare sulla loro morte, si occupano davvero di salute.
L’Agenzia di Servizi Legislativi dell’Iowa ha riferito che l’anno scorso almeno 3.781 cittadini hanno ricevuto servizi di pianificazione familiare da Planned Parenthood attraverso i soldi della collettività. Ora la gente si potrà rivolgere solo a strutture che offrono tutti i servizi necessari, tranne l’aborto. Quindi cadono tutte le obiezioni di quanti sostengono che così a rimetterci sono i pazienti bisognosi di cure mediche.
Chiaramente il voto del Parlamento locale ha suscitato forti polemiche. Se da Planned Parenthood e dai democratici sono arrivate le critiche e le proteste in nome della tutela della salute delle donne (la solita scusa per giustificare l’aborto e il business che gli ruota attorno), da parte delle associazioni pro life c’è grande entusiasmo. Molti cittadini infatti sono stanchi di contribuire involontariamente al sostegno dell’industria abortista e non vogliono più esser resi complici di questo crimine orrendo perpetrato sui più deboli ed innocenti.
Redazione
Fonte: LifeSiteNews
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