L’aborto non è mai necessario per salvare la vita della madre
Lo spiegano anche gli Student for Life, un’associazione di giovani che nasce formalmente in America nel 2006, ma che ha origine da altre associazioni che risalgono fino agli anni ’70 (chi sa l’inglese può visitare il sito e scaricare molto materiale).
L’obiettivo dei medici dovrebbe essere sempre quello di salvare la vita, sia la vita della mamma sia quella del bambino.
La madre e il bambino sono due persone diverse e quindi, ognuna di loro va trattata come un paziente a sé, da curare secondo le proprie esigenze.
La morte del bambino può essere una conseguenza – non cercata, non voluta – di un’azione tesa a salvare la vita della madre. In tal caso non serve una legge sull’aborto, perché qualsiasi ordinamento civile, prevede un esimente della responsabilità civile e penale in caso di stato di necessità “di salvere sé o altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona” (art.54 c.p.)
Per esempio, nel caso di una gravidanza extrauterina, laddove l’ovulo non si è annidato in utero, è necessario rimuovere il bambino dalla sede errata – quando l’aborto non avviene spontaneamente – prima che il suo sviluppo possa provocare lacerazioni e emorragie fatali alla donna. E, in questo caso, la procedura normalmente (anche se non sempre) costa la vita al piccolo. Ma è ovvio che è una conseguenza non voluta e inevitabile dell’operazione necessaria a salvare la madre da un pericolo mortale.
Altra cosa che realisticamente può accadere è che il parto sia anticipato per motivi di salute della madre. Ma, anche in questo caso, viste le chances sempre crescenti di possibilità di sopravvivenza dei grandi prematuri, non si tratta di aborto. Certamente – è ovvio – il prematuro è comunque un bambino che potrebbe non sopravvivere...
Non dovrebbe passare la logica che la vita della madre ha più dignità di quella del bambino, perché i due esseri umani hanno, a tutti gli effetti, pari dignità e, dunque, pari diritto alla vita.
Sia un simposio di ostetrici e ginecologi in Irlanda del 2012, sia alcune testimonianze di medici abortisti pentiti hanno confermato dal punto di vista scientifico che l’aborto non è in alcun caso necessario a salvare la vita della madre.
E’ inoltre dimostrato – ma nessuno ovviamente lo dice – che nei Paesi dove l’aborto è vietato, la mortalità materna è minore che nei Paesi dove l’aborto è libero. Si può vedere, ad esempio: qui, qui e qui.
Redazione
Fonte: LifeNews
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