04/08/2017

Aborto senza frontiere, per Medici Senza Frontiere

I Medici Senza Frontiere (MSF) praticano “l’aborto senza frontiere“?

MSF è un’associazione che ha sempre evocato nell’immaginario collettivo l’immagine di medici eroici,  senza paura, che a rischio anche della propria sicurezza, nei punti più caldi del mondo, sfidano guerre, epidemie e disastri per portare cure ai malati, ai feriti, ai bambini.

Purtroppo, però, anche questa associazione come le tante ONG internazionali che vanno a “far del bene” nei Paesi in via di sviluppo, portano, insieme al bene, anche la contraccezione e soprattutto l’aborto.

Anzi, MSF oggi se ne fa un vanto.

«Peggio ancora – dichiara Susan Yoshishara, del Centro per la Famiglia e i Diritti Umani (C-Fam)  a LifeSitenews – dicono di aiutare a ridurre la morte materna: ignorano che tutti  gli esperti concordano che per diminuire la mortalità materna non serve l’aborto, ma migliori cura prenatali, e ostetrici qualificati ».

Perfino la American Food and Drug Administration ha riconosciuto che è l’aborto a causare morti e gravi malattie tra le donne (14 decessi dovuti alla pillola RU486,  a 612 ricoveri per complicazioni, 339 casi di emorragia che hanno richiesto trasfusione e 58 gravidanze ectopiche).

Poi, i dati del 2014 dell’OMS pubblicati da Lancet stimano le morti materne derivanti dalle complicazioni dell’aborto al 7,9 per cento.

Non solo: il 95% delle morti materne si verificano negli ultimi tre mesi di gravidanza, durante il travaglio e il parto, quindi l’aborto e il controllo delle nascite sono del tutto irrilevanti.

Il dottor Robert Walley, fondatore della MaterCare International, in Canada, che fornisce assistenza ostetrica in Kenya, ha concordato: «MSF ha sempre fatto tanto del bene, ma ultimamente sono stati “contaminati” dall’ideologia pro – aborto».

Fondata nel 1971 da un gruppo di medici francesi, la Carta di MSF impegna il proprio personale medico a fornire aiuti di emergenza, indipendentemente dalla razza, dalla religione o dalle convinzioni politiche.

Ora, con sede a Ginevra, e operante in 70 paesi, MSF International ottiene circa il 92% del suo budget da donazioni private. Dal 2004 ha deciso di fornire anche l’aborto. Ma tra i medici di MSF ce ne sono tanti che si rifiutano, infatti pare che tra il 2013 e il 2015 sono stati praticati solo il 30% degli aborti che erano stati programmati.

Segno che molti dei medici sono “senza frontiere”, ma ancora “con” una coscienza.

 

 

 

 

Redazione

Fonte e foto: LifeSiteNews

 


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