Di fronte all’aborto l’obiezione di coscienza è un diritto imprescindibile e sacrosanto, al quale non si può affatto rinunciare e per la cui difesa, anzi, bisogna lottare con le unghie e con i denti.
Dagli Stati Uniti giunge la bella notizia che la Camera dei Rappresentanti ha approvato, con 245 voti a favore e 182 contro, il Conscience Protection Act of 2016.
Il disegno di legge, che impedirebbe al governo di discriminare chiunque, tra il personale sanitario, si rifiuti di prendere parte all’aborto, permette anche a quanti sono stati perseguiti per aver esercitato il loro legittimo diritto all’obiezione di coscienza di ricorrere in sede civile.
Il Congresso ha anche ascoltato la testimonianza dell’infermiera di New York Cathy Cenzon-Decarlo, che nel suo ospedale è stata costretta a partecipare all’aborto per smembramento di un bambino di 22 settimane.
In pratica si tratterebbe di codificare una volta per tutte l’emendamento Weldon, approvato ogni anno a partire dal 2004, ma che l’amministrazione Obama ha ignorato.
A parole il Presidente USA dice di voler difendere la libertà religiosa e di pensiero. Ma il mese scorso, tanto per fare un esempio, in California ha imposto a due università cattoliche di prevedere, nei loro piani di assicurazione sanitaria, anche una copertura per l’aborto.
Obama ha già annunciato che se il Conscience Protect Act dovesse arrivare sulla sua scrivania (ora è passato al vaglio del Senato), porrà il veto, in quanto non ha intenzione di limitare il diritto delle donne a tutelare la loro salute. Non è la prima volta che utilizza i suoi poteri per bloccare leggi a favore della vita (vedere ad esempio qui e qui).
Il Presidente democratico, premio Nobel per la pace (!) e difensore dei “diritti civili”, si conferma sino alla fine del suo mandato uno strenuo difensore dell’omicidio di Stato, un massacratore di bambini e un grande conculcatore delle libertà individuali. Le sue posizioni, ovviamente, sono condivise dalla quasi totalità del suo partito. In primis dalla candidata alla Casa Bianca Hillary Clinton.
Redazione
Fonte: LifeSiteNews
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