Immaginate improvvisamente di perdere tutto per colpa di un’alluvione. La casa che avevate costruito e curato con fatica negli anni viene spazzata via dall’acqua e dalla melma; la vita che c’era prima ora non c’è più e occorre ricominciare da capo. E’ il caso di una famiglia di Conselice, della provincia di Ravenna. Una famiglia numerosa, con otto figli, che in pochi istanti si è trovata a gestire una situazione ingestibile: la vita quotidiana senza un tetto sicuro dove rifugiarsi. Ad aiutare questa famiglia ci pensa in questi giorni un’associazione, “L’uomo libero”, che ha indetto delle iniziative di solidarietà proprio per far sì che questo nucleo possa riprendere a vivere dignitosamente. A parlarcene è Walter Pilo, presidente dell’associazione.
«L’uomo libero nasce nel 1992 – spiega - per operare nel campo della solidarietà internazionale. Da allora abbiamo realizzato una ventina di progetti in tutti i Continenti e sempre abbiamo cercato di usare il metodo dell’approccio diretto con le situazioni, le persone, le cose in modo da avere un obiettivo concreto da perseguire».
L’obiettivo concreto, dopo il dramma dell’Emilia Romagna, non poteva che essere quello di dare sostegno a chi sfortunatamente a causa della calamità si è trovato d’un tratto in difficoltà: «In questo caso – racconta ancora Pilo - volendo fare qualcosa per chi ne avesse bisogno, abbiamo scoperto tra i Comuni più colpiti dell’alluvione dell’Emilia Romagna quello di Conselice. Non conoscendo nessuno in loco, abbiamo sentito la Parrocchia che ci ha segnalato questo caso tra quelli veramente particolari e più bisognosi».
E così l’associazione si è messa in moto: «Si tratta – svela - delle difficoltà della famiglia di Francesco e Angelina, 37 anni lui e 36 lei. Lui di professione fa l’imbianchino: un lavoro importante ma al tempo stesso umile, semplice. E hanno ben otto figli: il più piccolo ha 7 mesi, il più grande 15 anni. Da un momento all’altro, a causa delle grandi piogge e della scarsa manutenzione del territorio, questa famiglia si ritrova la casa invasa dall’acqua. Al piano terra della loro abitazione, dove ci sono gli usi della vita quotidiana, la cucina e il salotto, perdono tutto perché sommerso da pioggia e fango. Era una casa – continua il presidente - che avevano sistemato negli anni con pazienza e sacrificio: i mobili persi erano nuovi. Immaginate. Settimana scorsa siamo andati a trovarli: si tratta di una bella e buona famiglia, semplice, bisognosa di un aiuto concerto».
E così l’associazione si è mossa: «Abbiamo quindi pensato a una raccolta fondi che si esprimerà attraverso diverse iniziative, la prima delle quali sarà un aperitivo solidale a Riva del Garda venerdì 16 giugno, dove raccoglieremo dei fondi da devolvere interamente alla famiglia di Francesco e Angelina».
Un’iniziativa lodevole che consente alla famiglia di provare a ricostruirsi un futuro. Con l’augurio, come sottolineano in Romagna, di non mollare. Parola di associazione: «Abbiamo anche realizzato - conclude Pilo - una maglietta dedicata per lo scopo con la scritta “Tin bota”: è un’espressione tipica romagnola il cui significato è quello di tenere duro. Non cedere, andare avanti».
Un augurio rivolto a tutta la popolazione colpita dal cataclisma, bisognosa più che mai di vicinanza e iniziative di solidarietà come quella dell’associazione “L’uomo libero”: piccoli gesti per fare comunità e donare di nuovo, a chi ha perso il sorriso, una speranza.
Nel dettaglio, per chi volesse contribuire direttamente alla causa, con un contributo minimo di 20 euro si riceverà la maglietta dedicata, creata appositamente per l'occasione. Le donazioni andranno, per interno, al 100%, a sostenere la ricrescita di un'esistenza compromessa da parte di Francesco e Angelina e i loro 8 figli.
L’iniziativa, come detto, è stata ideata da l'Uomo Libero odv, in collaborazione con l'associazione LakeSide, ed è coordinata sul territorio da Moby Dick Lake Garda e Rugby Alto Garda, con il sostegno della Cassa Rurale dell'Alto Garda-Rovereto e la serigrafia A&B. Alla Famiglia di Francesco andranno i fondi raccolti per sistemare casa (mobilia appena acquistata da gettare) riparare il furgone, invaso da acqua e fango, e ricostituire il piccolo magazzino con il quale Francesco svolge l'attività artigianale di imbianchino.
Tutto sarà, come è abitudine dell’associazione Uomo Libero, rendicontato e trasparente sui loro profili social. E’ possibile fare un’offerta tramite bonifico, all’Iban IT36T0801635322000008144927 intestato a “L'Uomo Libero odv” con la causale TIN BOTA oppure tramite la campagna di GoFundMe denominata TIN BOTA!
Dopo avere effettuato il pagamento è importante inviare una mail a [email protected] indicando taglia, sesso e indirizzo dove spedire le magliette.