L’ambientalismo radicale ormai la fa da padrone e stravolge non solo usi e consumi delle nostre tavole (pensiamo per esempio agli insetti da voler far mangiare), ma anche la stessa cultura della Vita. Non è infatti un caso isolato – purtroppo - il concetto del neo-malthusianesimo, che vorrebbe inculcarci l’idea e la cultura secondo la quale addirittura fare figli sarebbe un inquinamento ecologico. Meno siamo nel mondo meglio sarebbe, quindi niente più figli, niente più famiglie, soprattutto se numerose. Suor Anna Monia Alfieri, da sempre in prima linea nelle battaglie etiche, non ha dubbi in particolare sul mangiare sano e respinge al mittente ideologie malsane: «Io continuerò a mangiare la nostra buona pizza, il pane e la pasta prodotta con i cereali della nostra terra. Fino a ieri la dieta mediterranea era consigliatissima, oggi fa male? Evidentemente c’è qualcosa che non va: viene da pensare che ci sia l’interesse a voler danneggiare l’economia italiana, da sempre grande esportatrice di farina, vino, formaggio».
Il riferimento è ovviamente alle politiche europee e mondialiste che stanno attaccando i prodotti del made in Italy e l’alimentazione genuina, quindi direttamente, in particolar modo, il settore primario: «La funzione dell’agricoltura è importante. E’ soprattutto quella di tenere in ordine i terreni, di salvaguardarli dall’alto rischio idrologico. Se una direttiva o una legge calata dall’alto dice: ‘Non producete più perché inquinate o fate un prodotto che non va bene’ si creerà un naturale abbandono dei terreni. Oltre al collasso dell’economia, il terreno incolto è a maggior rischio conseguenze idrogeologiche, rischio terremoti, rischio incendi, luoghi non presidiati. E’ il risultato esatto di quello che perseguono: ovvero inquinamento, povertà e distruzione».
Per suor Alfieri l’obiettivo è solo ideologico: «Ci sono motivi economici dietro, business e potere. Con queste direttive siamo evidentemente all’ideologia. L’ambiente è il Creato, l’uomo non è un oggetto, è la creatura di Dio. Affinché non si tratti di ideologia deve calarsi nella realtà». Un esempio su tutti, quello della casa green, può spiegare cosa intende suor Alfieri: «In Italia cosa faccio dei condomini, dei borghi, delle case storiche? Le deturpiamo per l’efficientamento energetico? Se non si tiene conto della realtà delle cose, c’è una dissociazione evidente, ergo si crea una ideologia. E l’ideologia che fa? Crea le faide. Chi è a favore e chi è contrario. Assistiamo su tutto al tifo da stadio, non si riesce più a fare un confronto, un ragionamento. Dobbiamo prendere le distanze da questo modo e tornare al ragionamento, all’informazione corretta».
La memoria corre alle battaglie del passato: «Mi ricorda quanto accadde con il ddl zan: dicevano di voler contrastare la violenza. La verità è che la legge andava al contrario ed era essa stessa a provocare violenza e motivo di disuguaglianza. Oppure pensiamo all’eutanasia. Loro dicono: ‘Ti diamo il diritto di morire? Tu avrai il dovere di toglierti di mezzo’. E così via. Si strumentalizza la realtà e si creano le storture pur di raggiungere l’obiettivo che è antitetico a quello che dicono».
Importante per suor Alfieri non abbassare la guardia e informarsi sempre a 360 gradi. Per conoscere le cose a fondo e riuscire a superare la superficialità delle storture. Ma importante è anche, sottolinea, non aver paura di dire la verità di quello che si conosce: «Dobbiamo avere il coraggio di parlare. Mettetevi in gioco. Non abbiate paura, non vi serve il consenso degli altri: non siamo politici. La forza delle idee non nasce dal consenso: ci delegittimano? Noi andiamo avanti. Vedrete che prima o poi capiranno».