Dal modo pro-life arriva l’allarme sull’accordo finale raggiunto il 12 dicembre scorso, alla Conferenza sul Clima delle Nazioni Unite a Parigi: si parla infatti di un ambientalismo poco attento alla vita e alla famiglia.
L’accordo, apparentemente supportato anche da Papa Francesco, sembra essere molto diverso nel contenuto dalla Laudato Sii, l’enciclica sull’ambiente promulgata dallo stesso Pontefice. Se Papa Francesco si pronuncia infatti più di una volta contro l’aborto all’interno della Laudato Sii, affermando che la giustificazione dell’aborto è incompatibile con le preoccupazioni per la protezione della natura, riferimenti impliciti all’aborto e alla contraccezione sono invece abbondantemente contenuti nell’accordo sul clima raggiunto a Parigi.
In particolare l’accordo di Parigi contiene riferimenti all’ideologia gender, assieme alla protezione dell’accesso universale al “diritto della salute sessuale e riproduttiva e ai diritti riproduttivi”. Il portale LifeSiteNews nota in queste affermazioni la volontà di promuovere aborto e contraccezione. Infatti, le Nazioni Unite riconducono al concetto di “salute sessuale e riproduttiva” il libero accesso a qualsiasi tipo di forma e metodo di contraccezione, aborto incluso. Cliniche come Planned Parenthood, ad esempio, riconducono l’aborto alla “salute sessuale e riproduttiva“.
Anche le affermazioni relative ai diritti delle donne, secondo lo stesso sito di informazione, promuovono la libera volontà della donna che spesso è criminalizzata, ma che invece deve essere sua prerogativa esclusiva, come quella di abortire. Si legge infatti nel testo delle Nazioni Unite che l’aborto illegale sarebbe una discriminazione nei confronti delle donne che scelgono di farlo.
La formula usata nell’accordo di Parigi, ovvero quella di conferire maggiore potere e libertà di scelta alle donne, promuove ancora di più aborto e contraccezione fra le ragazze e le giovani donne.
Il linguaggio usato nel testo, dunque, implica chiaramente la promozione di queste pratiche, tutt’altro che rispettose della natura, quella umana questa volta. E sotto la maschera delle libertà e della parità di genere, ancora una volta è stato fatto passare un nuovo appello ad assicurare il diritto all’accesso universale all’aborto e alla contraccezione.
Anastasia Filippi