Roberta Rigon, classe 1973, impiegata tecnica in azienda metalmeccanica, è candidato per Fratelli d’Italia alla carica di consigliere comunale del Comune di Reggio Emilia. Ha ricoperto tale carica già dal 2016 al 2019, attualmente è responsabile del dipartimento famiglia e valori non negoziabili Fratelli d’Italia Emilia Romagna
I temi, i valori e i princìpi espressi nel Manifesto di Pro Vita & Famiglia sono da molti considerati divisivi e “politicamente scorretti”. Perché ha deciso di sottoscrivere il Manifesto e che ruolo hanno questi valori nella sua vita ed esperienza politica?
«I valori e i princìpi espressi nel Manifesto di Pro Vita & Famiglia sono quelli che hanno ispirato il mio impegno in politica e nelle istituzioni locali, convinta che, fin dall’amministrazione comunale, si possa agire per promuovere e difendere la vita e la famiglia. Penso che, su ogni atto emanato dall’amministrazione comunale, dovrebbe essere prevista una valutazione di impatto sulla vita delle famiglie, in particolare delle famiglie in cui sono presenti minori, disabili e anziani non autosufficienti. C’è molto da fare!»
In che modo, nella sua passata esperienza personale, professionale o politica, lei ha già avuto modo di spendersi concretamente per i valori e princìpi espressi nel Manifesto?
«In passato mi sono scontrata con chi voleva depotenziare le scuole paritarie e introdurre l’ideologia gender fin dalla materna. Mi sono opposta, quasi in solitaria, al protocollo siglato dal Comune di Reggio Emilia che prevede la carriera alias e i bagni gender free. Nel nostro programma elettorale è prevista l’istituzione dell’assessorato alla famiglia (su mia proposta) e la nascita dello sportello famiglia, fisico e virtuale, al quale le famiglie possano facilmente accedere per avere informazioni e supporto riguardo tutti i servizi e le opportunità disponibili».
Scelga un punto del Manifesto sottoscritto che riterrebbe prioritario affrontare se eletto o rieletto e ci spieghi che cosa proporrebbe, concretamente, per dargli attuazione politica e legislativa.
«Sicuramente proporrei l’adesione al network comuni Amici della Famiglia e l’introduzione del Fattore Famiglia. Tuttavia sarebbe prioritario anche potenziare il sistema degli asili nido, partendo da quelli comunali ma incentivando anche l’offerta delle scuole materne convenzionate. Urgente è anche l’aumento dei fondi destinati all’inserimento e all’integrazione dei bambini e ragazzi con disabilità nelle scuole e nelle attività extrascolastiche e sportive. Nel programma abbiamo inserito anche la revisione del ruolo del Garante per la disabilità, attualmente non efficace».
Cosa pensa sia fondamentale fare, se verrà eletto, nei prossimi cinque anni, per dare attuazione alle politiche e ai princìpi espressi nel Manifesto?
«Sarà fondamentale ridefinire le politiche abitative comunali in favore di giovani coppie, famiglie numerose e famiglie in cui sono presenti persone con disabilità; valutare l’impatto di ogni atto e provvedimento sulle famiglie, con particolare attenzione alle famiglie giovani e a quelle in cui sono presenti minori e persone fragili; organizzare corsi di formazione per famigliari caregiver e sostenere le realtà associative di supporto a queste figure sempre più importanti».
Oltre ai valori e princìpi espressi nel Manifesto sottoscritto, su quali specifiche sfide, misure e iniziative ritiene in assoluto più urgente concentrarsi in ambito locale?
«L’ambito culturale! Credo sia necessario un cambio culturale volto alla riscoperta del valore della famiglia nella società. Troppo spesso si propongono modelli di successo incentrati su carriera e guadagni, dimenticando il ruolo che legami famigliari forti svolgono nella realizzazione personale di ogni individuo. Questo cambio di passo può avvenire solo se inserito in un progetto di città e di servizi che agevolano la vita delle famiglie».