Federica Fontana, nata nel 1968, sposata con due figli. Candidata alla carica di consigliere regionale in Emilia-Romagna per Forza Italia (circoscrizione Modena). E’ coordinatrice di Azzurro Donna della provincia di Modena
I temi, i valori e i princìpi espressi nel Manifesto di Pro Vita e Famiglia sono da molti considerati divisivi e “politicamente scorretti”. Perché ha deciso di sottoscrivere il Manifesto e che ruolo hanno questi valori nella sua vita ed esperienza politica?
«Ho aderito al manifesto Provita perché sono valori coi quali sono cresciuta e che da madre ho voluto trasmettere anche ai miei figli.sono valori che ritengo essenziali,importanti poiché senza di essi verrebbe meno il significato ultimo di famiglia».
In che modo, nella sua passata esperienza personale, professionale o politica, lei ha già avuto modo di spendersi concretamente per i valori e princìpi espressi nel Manifesto?
«Ho sostenuto questi ideali e mi sono battuta sul territorio proprio nella difesa di quelle stesse istanze che i movimenti Provita portano avanti.Conosco e frequento le associazioni Provita, sono contraria a tante proposte che sono avanzate dal centro sinistra, che vedono la vita a partire dall’assemblea legislativa regionale come qualcosa di dipendente da noi stessi e non come qualcosa che invece viene ricevuto come un dono,quale la vita è. Essendo io cristiana,cattolica e praticante ,la vita non può essere tolta a seconda del proprio piacimento».
Scelga un punto del Manifesto sottoscritto che riterrebbe prioritario affrontare se eletto o rieletto e ci spieghi che cosa proporrebbe, concretamente, per dargli attuazione politica e legislativa.
«La famiglia che è un fondamento della società,che oggi più che mai cade sotto l’individualismo propugnato dalle politiche scellerate della sinistra. Ma in realtà ogni elemento del manifesto è vincolato all’altro, perché dall’attacco alla famiglia a favore del l’individualismo dipende in maniera evidente la pratica dell’utero in affitto,che io aborro, frutto di un egoismo smodato che vede i figli come un bene capitalistico, i figli non sono più un dono come è la vita stessa,ma qualcosa di contrario alla legge di natura».
Cosa pensa sia fondamentale fare, se verrà eletto, nei prossimi cinque anni, per dare attuazione alle politiche e ai princìpi espressi nel Manifesto?
«Per me la famiglia è un nucleo fondante della civiltà e credo che l’individualismo al quale la sinistra a partire da oltreoceano vorrebbe relegata la popolazione del mondo è un progetto fallimentare poiché la cultura del l’individualismo non promuove la pluralità quindi si crea una deriva autoritaria contraria alla vita,poiché al centro di tutto non c’è la famiglia,la promozione del creato ma c’è semplicemente il proprio bieco egoismo».