L’animalismo non ha nulla a che fare con il sano amore per gli animali. Si tratta piuttosto di un’ideologia e, come tutte le ideologie, cerca di imporre la “sua” verità. Con la forza se necessario. Fino ad arrivare a prese di posizione nettamente anti-umane.
In Spagna, ad esempio, negli ultimi anni molti hanno messo in discussione la tradizione più comune e celebre di quel Paese: la corrida. E fin qui sono affari degli spagnoli. Noi non entriamo nel merito, che non ci riguarda.
Nelle ultime due settimane, però, la cronaca ha riportato due fatti inquietanti, sintomo di cosa cova nella mente di certi animalisti che agiscono impunti sul web.
Nei giorni scorsi, un bambino di 8 anni e malato di cancro, Adrián, è stato fatto oggetto di pesantissimi e vergognosi insulti sui social network. Il motivo? Da grande vuole diventare torero. Il piccolo è talmente appassionato di corride, che alcuni celebri toreri hanno organizzato un festival taurino di beneficenza per l’ospedale di oncologia infantile di Valenzia. Festival al quale Adrián ha partecipato. Un momento di allegria in mezzo allo strazio fisico e psichico che sta vivendo. Ebbene, è bastato questo per far scatenare la follia di taluni animalisti. Incuranti della malattia di un bambino di 8 anni, alcuni hanno augurato la morte ad Adrián, altri si sono lamentati che venga curato a spese del Servizio sanitario nazionale. Il tutto, ovviamente, condito con volgarità ributtanti, specie perché – lo ripetiamo – rivolte ad un bambino malato di cancro. La vita di un toro vale più di quella di un essere umano? La difesa di un animale può arrivare forse al punto di disprezzare la vita e la salute di un bambino malato?
A luglio, invece, durante una corrida, un toro ha ucciso il torero Víctor Barrio. Anziché compiangere e provare almeno un minimo di umana pietà per il defunto, di appena 29 anni, i soliti animalisti si sono scatenati festeggiando la morte di questo presunto “assassino”. Anche qui, il linguaggio triviale ha abbondato. A distanza di mesi, gli insulti proseguono. Come ha detto la moglie di Barrio, in un’intervista al quotidiano El Mundo, il Reich animalista continua ad uccidere suo marito, nella totale impunità. Perché quanto viene scritto sul web, non viene sanzionato.
È questo il mondo nuovo che vogliamo costruire?
Federico Catani