Cambia volto il progetto del Comune di Bologna riguardo i cosiddetti “Assistenti Sessuali” ma, da quello che si legge, il contenuto non sembra variare.
Il laboratorio sarà organizzato dal Prof. Nicola Cuomo docente di pedagogia speciale all’Università di Bologna che afferma: “Non un convegno ma un incontro che vuol fornire serietà e rigore agli spesso superficiali e cronachistici articoli sulla stampa e alle esperienze divulgate in Internet”.
L’articolo, a firma di Ginevra Gatti, sul sito web RedattoreSociale continua così: “Il nostro ruolo esiste da una decina d’anni, è ben accetto, ma siamo comunque un gruppo abbastanza discreto che tende a non pubblicizzare troppo la cosa, anche per tenerci un po’ al riparo dai media scandalistici. Purtroppo l’associazione con la prostituzione c’è e ci sarà sempre, non esce dalle teste di chi non sa e giudica. A me non disturba, ma è un pregiudizio che esiste”, racconta Lorenzo Fumagalli, assistente sessuale che interverrà alla seconda edizione del laboratorio “La farfalla sulla pelle”.
Ci eravamo già interessati di questo fantomatico progetto di assistenza sessuale per disabili a dicembre 2013 e a luglio di quest’anno portato avanti dal Comune di Bologna e ora passato nelle mani del Prof. Cuomo docente all’Università Alma Mater della città felsinea.
Una questione, quella dei cosiddetti ‘lovegiver’, che stuzzica le più ferventi menti degli scrittori sulla sessualità e sull’erotismo tanto da divenirne prima un libro e poi un film.
Un incontro, quindi, e non un (sic!) convegno di due giorni per chiunque voglia approfondire la tematica, scevra da definizioni giornalistiche errate e devianti.
Ma cerchiamo di approfondire: Lorenzo Fumagalli è un assistente sessuale svizzero. Dieci anni fa ha iniziato a svolgere questa attività dopo aver appreso da un quotidiano della possibilità di seguire un corso di formazione.
In una intervista registrata per il sito FaiNotizia racconta la sua esperienza.
Nel video pubblicato sul canale Youtube, il Sig. Fumagalli afferma al minuto 0.58 di non essere omosessuale ma di ‘seguire’ comunque degli uomini “per insegnare per esempio la masturbazione piuttosto che una presa di contatto con il proprio corpo.”, specificando ulteriormente che si tratta esclusivamente di assistenza a “disabili mentali”.
Alla successiva domanda se ci siano più uomini o donne che si avvalgono delle sue prestazioni Fumagalli afferma che “purtroppo” le donne sono molto meno anche perché hanno molto spesso un approccio più emotivo e cercano delle relazioni al contrario degli uomini che si lasciano andare ad un desiderio prettamente fisico.
Al minuto 3.30 dello stesso video, poi, alla domanda diretta se “i suoi appuntamenti prevedono anche il rapporto completo” il sig. Fumagalli non ha remore nell’affermare che: “Il rapporto completo può essere considerato se viene richiesto e se all’assistente in causa va di fare; diciamo non ci sono limiti benché ci siano delle regole molto precise; viviamo delle situazioni che dal di fuori non ci si può neanche immaginare dove la sessualità assume un qualcosa di estremamente gioioso e estremamente amorevole...”.
Continuando l’ascolto, al minuto 5.20 il prestatore d’opera dichiara che “l’assistenza sessuale esiste da sempre ma in una connotazione nascosta, buia, difficile non trasparente”; ovviamente si lascia al lettore valutare questa affermazione che, a nostro parere, si riferisce palesemente ad un lavoro antico quanto il mondo.
Ma al successivo minuto 5.40, il sig. Fumagalli dà libero sfogo alle sue idee: “E’ importante che prima o poi questa attività possa essere una attività che non deve più nascondersi, che non deve più essere mescolata con la prostituzione, purtroppo la religione e la politica non sono pronte ad affrontare questi temi...”e rincara la dose dicendo: ” ...nei paesi dove, bisogna dirlo, la religione è molto forte, lì si fa più fatica e fate più fatica voi in Italia...”.
Riassumendo, quindi, Fumagalli dice che la responsabilità di non aver liberalizzato questa forma di ‘prostituzione legalizzata’ è soprattutto della religione che non permetterebbe il libero svolgimento di una attività sociale fondamentale come quella dell’assistente sessuale!
Per una ulteriore conferma della relazione tra l’assistenza sessuale e la prostituzione, potrebbe essere interessante ascoltare quest’ulteriore intervista presente nel canale Youtube di FaiNotizia in cui, l’ing. Erich Hasler assistente sessuale tedesco, spiega al minuto 3.00 che “l’assistenza sessuale ha a che fare con la prostituzione perché noi siamo pagati per un servizio che coinvolge la sfera sessuale”.
Commentare è inutile!
Al lettore l’ardua sentenza valutando ciò che ha sentito nei video, ricordando che il prof. Cuomo ha valutato come “superficiali e cronachistici” gli articoli di stampa riguardanti questa pratica.
Sorge però una domanda; perché continuare a discutere su questo, visto che riguarda solo la sessualità, se poi gli stessi disabili non hanno l’assistenza sanitaria e sociale adeguata e son costretti quotidianamente a combattere con barriere architettoniche e mancanza di terapie?
Redazione