Esiste una “possibilità altra” che non sia quella di far morire o indurre al suicidio assistito una persona malata, sofferente, anziana. Ne è convinto Padre Guidalberto Bormolini, attualmente monaco e sacerdote in una comunità di meditazione cristiana: i Ricostruttori nella preghiera. Inoltre una realtà pro life è nata da poco proprio grazie a Bormolini, ovvero il Borgo Tutto è Vita. In un antico Borgo abbandonato, immerso in boschi di castagni secolari, è stata infatti creata un'oasi di spiritualità e cura della persona, dove il tema fondamentale è imparare che «la morte non è mai l'opposto della Vita, è solo un passaggio della vita stessa».
Un'iniziativa che intende quindi avviare una ricostruzione eco-sostenibile, per poter realizzare un piccolo eco-villaggio e due strutture residenziali (Casa del Grano e Hospice – incentrato sulla meditazione e primo nel suo genere in Europa) per ospitare persone affette da patologie considerate inguaribili nelle diverse fasi della malattia con i loro familiari, e offrire un accompagnamento sanitario e spirituale non solo confessionale.
Il Borgo, inoltre, prende il via grazie all'omonima onlus che ha l'intento di promuovere un cambiamento culturale, di linguaggio e di comportamento riguardo alla morte, e anche riguardo alla vita contemplata dal punto di vista del traguardo finale. Inoltre, nel rispetto delle convinzioni e dei percorsi personali, proporre occasioni esperienziali che permettano di riscoprire la propria dimensione spirituale.
Pro Vita & Famiglia ha intervistato Padre Guidalberto Bormolini sul tema. Di seguito l'audio.