Storie d’amore così hanno tanto da insegnarci, sia sul valore della fedeltà, sia sul riconoscimento della dignità di ciascuno, indipendentemente dal proprio stato di salute.
Come leggiamo su TGCOM24, «John Lydon, al secolo Johnny Rotten», «Leader dei Sex Pistols e dei Pil», sta intraprendendo una avventura quotidiana nella lotta all’Alzheimer, accudendo la moglie che soffre questo morbo: «Sono diventato la sua badante a tempo pieno, non voglio che nessun altro si occupi di lei».
Parole molto chiare e profonde che delineano il profondo affetto che congiunge il cantante alla sua sposa, con cui ha compiuto ben 41 anni di Matrimonio. Un amore che non si spegne nel tempo, anzi, si rafforza e diventa sempre più gratuito ed incondizionato, vista la difficile situazione di saluto in cui verte Nora. Perché le condizioni critiche, le difficoltà, l’età ed il peso della responsabilità non sono ostacoli, ma gradini da scalare, quando si ama veramente.
Oggi, ci troviamo in una società che giudica se una vita è più o meno degna d’essere vissuta in base alla sua qualità, a presunti canoni di perfezione, quando un essere umano merita rispetto per il solo fatto che è una persona. Addirittura, c’è chi ritiene che la morte sia il “miglior interesse” dei sofferenti e, per questo, promuove l’eutanasia.
Ma chi è nel dolore ha bisogno di qualcuno che lotti per la sua vita, con le unghie e con i denti. Merita sostegno e l’assistenza necessaria. Merita di non sentirsi mai un peso. «Per me la persona vera è qui. La persona che amo è sempre qui, ogni minuto e ogni giorno della mia vita. Per sfortuna si dimentica delle cose, ma del resto non succede a tutti?», spiega Rotten.
Questa storia ci mostra che il “per sempre” è possibile, che essere fedeli “nella gioia e nel dolore, in salute e in malattia” è possibile, che amare e onorare “tutti i giorni della vita” la propria moglie è veramente possibile.