«Contraccezione, anatomia umana con vagine, clitoride e vulva, orientamenti sessuali e l’immancabile identità di genere. Sono veramente questi i temi assurdi proposti ai bambini, addirittura in età da scuola materna, dalla prima “Tabooteca” d’Italia, presentata in pompa magna dall’Associazione Orlando all’interno del Centro di Documentazione delle Donne, una realtà femminista e promotrice di istanze transgender e gender fluid e con il supporto di Non una di meno, Mujeres Libres, Cassero. Non c’è più alcun timore da parte di queste associazioni nel mostrare apertamente la loro volontà ideologica di sessualizzare sempre di più l'innocenza dei bambini. Alla luce del sole vogliono indottrinare i più piccoli ai temi Lgbtqia+ con contenuti sessualmente espliciti e con argomenti assolutamente inadatti alla loro età. I bambini devono essere educati e formati in modo consono alla loro età, rispettando la loro innocenza, non messi in pericolo, per giunta con modalità a luci rosse e con teorie antiscientifiche come la fluidità di genere. A cosa arriveremo di questo passo? A spiegare ai bambini delle elementari o della materna come compiere pratiche sessuali? Tutto ciò è inaccettabile e gli amministratori della città, in modo trasversale, dovrebbero schierarsi contro iniziative del genere, per tutelare i più piccoli e le famiglie bolognesi», così Francesco Perboni e Simone Ortolani, rispettivamente referente di Bologna e dell’Emilia-Romagna di Pro Vita & Famiglia Onlus.