03/02/2022

Buon lavoro Presidente Mattarella. Non dimentichi i più fragili

Illustre Onorevole Signor Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in qualità di Presidente Nazionale AIPaS (associazione italiana di pastorale sanitaria) e vicepresidente Nazionale del Forum delle Associazioni Sociosanitarie desidero porgerle, a titolo personale e a nome di tutto il Consiglio Nazionale, un augurio di buon lavoro e un ringraziamento per aver accettato un secondo mandato al Quirinale.

Non credo che sia stata una scelta facile e certamente dopo tanto lavoro, svolto nel precedente settennato, avrebbe meritato un po’ di riposo. Ciò nonostante il paese aveva ancora bisogno della sua presenza e lei, con dedizione ed autentico altruismo, ha scelto generosamente di accettare, accompagnandoci ancora.

Ed eccoci pertanto tutti insieme al lavoro, nella vigna del Signore, per offrire, senza mai demordere o stancarci, il nostro umile servizio. Abbiamo vissuto in un momento storico davvero complicato, dove il mondo della sanità, nel quale le nostre associazioni prestano il loro servizio, sono state al centro di ogni quotidiana notizia.

La pandemia ha messo in discussione le nostre abitudini e i nostri schemi. Ogni consuetudine, infatti, è stata stravolta e per la “dimensione salute” di tutto il mondo si è aperto un nuovo panorama.

La politica ha cercato di fare del suo meglio per unire e non dividere, con scelte coraggiose, senza precedenti. Signor Presidente, noi italiani siamo con lei per sostenerla nel suo ruolo di garante dell’unità nazionale. Tutti insieme stiamo scrivendo un nuovo capitolo di storia, tante pagine di carità e di amore cristiano, che spalancano il cuore alla misericordia di Dio. Con i nuovi strumenti digitali abbiamo cercato di accorciare le distanze e confrontarci sul vissuto di ogni regione d’Italia, negli ospedali, nelle RSA, sul territorio, nelle parrocchie. Abbiamo accompagnato tanti malati e tanti familiari con il cuore spezzato dal dolore, da una lontananza dai propri affetti imposta dalla severità del morbo. Siamo stati accanto a tutti coloro che ruotano intorno al ministero della consolazione e che hanno lavorato con grande assiduità, competenza e prossimità. Quanti operatori sanitari abbiamo visto adoperarsi nei reparti, quanti religiosi e religiose hanno portato il conforto della visita e dei sacramenti! Un lavoro senza tregua che ha ridonato speranza e vicinanza a chi pativa gravemente, sconfortato e smarrito dalla propria condizione di solitudine e dolore. Occorre, dunque, lavorare per migliorare il nostro Servizio Sanitario Nazionale, per prendersi cura anche degli inguaribili, che sempre possono essere curati, lenendo le loro sofferenze non lasciando da solo nessuno.

Per tutto l’impegno profuso e per quanto nel futuro cercherà di attuare in questo senso, le diciamo nuovamente grazie. La dignità della persona umana va sempre tutelata e come cristiani cattolici vogliamo adoperarci con misericordia.

Rinnovandole benevolenza e stima, con deferenti ossequi le auguriamo un buon lavoro.

 

di don Isidoro Mercuri Giovinazzo,

Presidente Nazionale A.I.Pa.S.

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