Uno studio pubblicato dall'Università di Cambridge sulla “morte medicalmente assistita” (MAiD o MAiD in inglese) in Canada ha sottolineato “l'assenza di reali tutele, e il significativo aumento dei casi legati a situazioni di disabilità, precarietà o disagio psichico".
In particolare, lo studio ha evidenziato l'inadeguatezza della raccolta dei dati, evidenziando “l'assenza di un meccanismo per identificare o scoprire oggettivamente, prospetticamente o retroattivamente, errori o abusi del processo”.
Inoltre lo studio dell'Università di Cambridge ha sottolineato la mancanza di supervisione da parte dello Stato: “Invece di assumersi la responsabilità di mettere in atto procedure investigative, il ministro della Giustizia ha affermato che il controllo dovrebbe essere fornito dai familiari, che devono denunciare a posteriori per innescare azioni disciplinari o indagini di polizia”.
Infine tre esperti di diritti umani delle Nazioni Unite, insieme a più di 100 organizzazioni canadesi per la tutela dei disabili e di altri gruppi di persone fragili, hanno affermato che le leggi canadesi sull'eutanasia e il suicidio assistito mettono in pericolo la vita dei canadesi più emarginati e vulnerabili.
Fonte: Genéthique