22/11/2019

CitBot, la chat dei Radicali che dialoga su aborto ed eutanasia

La campagna mortifera dei radicali non si arresta, ora più che mai: non basta il continuo tam tam mediatico e culturale con cui, attualmente, stanno bombardando le persone tentando di presentare l’eutanasia come una conquista di libertà. Adesso per diffondere a macchia d’olio la loro ideologia e fornire informazioni che portino la gente ad abbracciare sempre più una determinata visione della realtà, Marco Cappato, insieme all’associazione Luca Coscioni, di cui è tesoriere, in collaborazione con l’azienda di cloud computing Revevol – Citbot, ha lanciato una chatbox «a tutela delle libertà e dei diritti del cittadino. Si tratta di un software -  come ha spiegato lo stesso Cappato a L’Espresso -  che dà informazioni in modalità semplificata e che utilizza la cosiddetta "machine learning": il software impara man mano che viene utilizzato. Grazie alle domande degli utenti (e al monitoraggio quotidiano che facciamo noi) capisce se sono state date risposte sbagliate o incomplete, o se ci sono domande che non hanno trovato risposta: quindi il servizio migliora. L'allenamento permetterà alla macchina di comprendere anche domande che vengono formulate in modo sbagliato, come può capitare a tutti».

Ovviamente la chatbox funziona per gli argomenti di cui si occupa l’associazione: aborto, DAT ed eutanasia, altri temi verranno aggiunti man mano.

Sebbene venga presentato come un servizio libero e gratuito, tutto a favore e nell’interesse dei cittadini, questa solfa davvero non sembra convincere: ci chiediamo sulla base di quale imparzialità ideologica verranno fornite le informazioni richieste dai cittadini e, soprattutto, nel caso in cui il “servizio” venga utilizzato da utenti in gravi difficoltà psicofisiche, quanto andranno ad incidere sulle loro scelte le risposte fornite da un’associazione che predilige la morte rispetto alla vita, presentandola come un diritto.

Insomma, siamo di fronte all’ennesimo stratagemma per porre fine alla tutela del diritto alla vita, non solo nella nostra società ma, prima ancora, nelle menti dei cittadini, sfruttando al massimo anche la tecnologia.

Tuttavia nonostante il martellamento continuo di Cappato e dei Radicali, noi di Pro Vita & Famiglia, continueremo a scendere in campo per riaffermare senza stancarci che l’eutanasia, l’aborto e il suicidio assistito sono e rimarranno sempre, una vergognosa pratica incivile.

di Manuela Antonacci
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