12/06/2024 di Fabio Piemonte

Consiglio Ue: embrione come sangue e tessuti. Ma così si rischia un mercato «umano»

L’embrione è «sostanza di origine umana» alla stregua di sangue, tessuti e gameti. Questo ha dichiarato scandalosamente il Consiglio dell’Ue nel nuovo regolamento in materia di SoHO  (trattamenti a base di sostanze di origine umana) recentemente approvato, così da poter adoperare liberamente anche gli embrioni per numerose terapie mediche. 

Perché tutto ciò è scandaloso? Perché la pericolosa novità consiste infatti nell’assimilare le cellule embrionali umane a semplici cellule come le altre. In questo modo si degrada e banalizza la natura unica degli embrioni, aprendo conseguentemente la strada a un vergognoso mercato europeo di esseri umani appena concepiti. Inoltre, va da sé, assimilare l’embrione a semplice tessuto significa voler negare la sua vera e unica dignità in quanto essere umano, come Pro Vita & Famiglia ribadisce da sempre e soprattutto recentemente con la sua Campagna “Semplicemente Umano”.

«Promuovendo lo scambio di embrioni umani oltre confine, l’UE sta erodendo gravemente la dignità e la protezione dovute agli embrioni umani e sta favorendo incredibilmente la tratta di esseri umani. Questo regolamento, che facilita la commercializzazione degli esseri umani più piccoli, rappresenta un grave passo indietro sul piano etico. La dignità degli embrioni umani deve essere tutelata e non ridotta allo status di semplici sostanze destinate al commercio». È quanto denuncia con forza Pablo Siegrist, vicepresidente di One of Us, federazione nata all’indomani della celebre petizione omonima e dedicata alla tutela della vita e della dignità umana dal concepimento alla morte naturale. Tale federazione abbraccia oltre 50 associazioni, le quali pongono concordemente proprio la dignità umana a fondamento della libertà e dunque di ogni altro diritto.

L’inclusione in tale regolamento di cellule e gameti embrionali nella stessa categoria di sangue, tessuti e organi umani rischia di imporre una prospettiva infondata e antiscientifica - perché l’embrione è un ‘chi’ non una ‘cosa’ - a tutti gli Stati membri dell’Ue, mettendo in discussione tra gli altri anche lo stesso divieto di utilizzare embrioni umani per la ricerca previsto dalla Convenzione di Oviedo.

Una speranza di fermare questa deriva però forse c’è. Ed è il risultato elettorale dello scorso week end per quanto riguarda le nuove istituzioni che si formeranno in Europa. È vero, da un lato, che la maggioranza Ursula sembra ancora intatta, ma è anche vero che la voce dei cittadini - in Italia ma soprattutto in Francia, Germani e Austria e non solo - è stata abbastanza chiara nel voler un cambio di rotta per questa Europa.

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