Taluni spiriti superficiali, che paradossalmente militano sia nelle file del laicismo più aggressivo che nel cattolicesimo più inquadrato, accusano le associazioni pro life e pro family di «dimenticare la carità verso i poveri e gli emarginati». Intendono dire che, sta bene adoperarsi per combattere pratiche barbariche e aberranti come l’utero in affitto o l'ingiusta e iniqua legge 194, ma occorre anche, per coerenza morale, aiutare fattivamente il prossimo che soffre, in particolare i più bisognosi e abbandonati.
E’ facile però rispondere alla critica facendo notare che contribuire a salvare le vite umane dei nascituri o dei malati scartati dal sistema (pro life) e impegnarsi per la crescita e la sana educazione dei bambini (pro family) è certamente fare opera di carità. Tanto più urgente quanto più è difficile condurre oggi certe battaglie controcorrente.
Ma in ogni caso, sarà sempre sacrosanto spendersi, come fanno in Italia tantissime associazioni laiche e cattoliche, di destra e di sinistra, per la solidarietà verso chi soffre, i bambini abbandonati, i malati gravi, gli anziani soli, e tutti coloro che sono bisognosi di un sostegno e di un sorriso.
In tal senso, Pro Vita & Famiglia sostiene da sempre altre associazioni e anche singole famiglie gravate da disabilità e malattia. E lo fa all’interno del Progetto SOS Disabili, ormai posta in essere da diversi anni.
Gli ultimi aiuti, tra la fine del 2022 e la prima metà del 2023, ammontano a oltre 5.600 euro, una somma piccola rispetto a fondazioni milionarie di beneficienza, ma grande per Pro Vita & Famiglia che, grazie alle sole donazioni di voi lettori, di benefattori, di privati cittadini e del fondamentale 5xMille, può sostenere i portatori di disabilità.
Tra gli ultimi amici sostenuti da Pro Vita & Famiglia, la famiglia di M.T., un giovane per circa 10 anni in coma a seguito di un gravissimo incidente, ma che poi si è risvegliato. Per la gioia del fratello e dei genitori, che hanno sempre creduto nella possibilità del “miracolo”. Anche M. P. è stato recentemente sostenuto nella sua faticosa lotta di ogni giorno per custodire e proteggere il figlio, con Trisomia 21.
Non mancano poi enti e associazioni che si occupano di solidarietà verso gli indifesi e più abbandonati che ricevono una mano. Come l’Associazione Italiana psicologi e psichiatri, con delle donazioni finalizzate a progetti sulla disabilità e la “Hands of Grace community”. Quest’ultima è un’agenzia di servizi che fornisce supporto e consulenze professionali, incentrati sull’inclusione lavorativa e sociale di persone con disabilità intellettive e senzatetto. Ma anche aiuti concreti, nella gestione e la pulizia della casa, di persone disabili e con varie difficoltà.
Tutto questo, è bene ribadirlo, viene fatto in perfetta armonia con la battaglia principale dell’associazione che è quella della difesa incondizionata della vita umana (dal concepimento alla morte naturale) e quella in favore della famiglia naturale, in modo che tutti i bambini abbiano il diritto concreto di essere cresciuti ed educati dai propri genitori.