La menzogna secondo cui la contraccezione è il mezzo più adeguato per fare sesso sicuro ed evitare gravidanze indesiderate e malattie è dura a morire (per non parlare degli effetti collaterali della controaccezione ormonale che vengono colpevolmente e sistematicamente sottaciuti).
Che si tratti di una menzogna lo abbiamo detto in svariate occasioni, come ad esempio qui, qui, qui e qui.
Ora leggiamo su La Tribuna che la Repubblica di San Marino ha stabilito l’installazione di distributori automatici di preservativi «su tutto il territorio – ed in particolare nelle sedi delle Scuole Secondarie Superiori».
La richiesta ai Capitani Reggenti era arrivata dai cittadini lo scorso mese di aprile e il 15 giugno è stata accolta dal Parlamentino sammarinese con 23 voti a favore, 15 contrari e un astenuto. Per cui non solo vi saranno distributori davanti alle farmacie (che già vendono i profilattici), ma anche a scuola.
Il dibattito si è sviluppato proprio mentre dagli Stati Uniti, come ci informa LifeSiteNews, arriva l’ennesima conferma che nelle scuole dove viene fornita contraccezione libera le ragazze rimangono incinta un 10% di volte in più rispetto agli istituti in cui agli studenti non si danno in pasto i preservativi.
Leggere le argomentazioni di quanti hanno votato sì al provvedimento dà l’idea di quanta ideologia ci sia in questo tipo di scelte.
Augusto Michelotti, (Sinistra Unita), ha detto di essere favorevole perché «c’è un discorso preminente di sicurezza e prevenzione di alcuni tipi di malattie molto gravi. Bisogna stare attenti perché i giovani hanno gli ormoni che vanno a mille ed è difficile contenere la loro passionalità, avere a disposizione distributori che facilitino la gestione della sessualità, in modo che diventi più consapevole e sicura è un elemento di civiltà». Quindi la scuola sarebbe il luogo più idoneo per mettere in mano ai ragazzi il condom. Questa sarebbe l’educazione sessuale? Contraccezione per tutti, a portata di mano, così potete evitare di tenere a bada le vostre pulsioni. Come se i giovani (e le persone in genere) fossero animali, senza ragione e incapaci di controllarsi o di essere educati a farlo. Inoltre, come abbiamo detto, non è affatto vero che in tal modo si ottiene sicurezza, prevenzione e consapevolezza. Tutto il contrario!
Luca Santolini (del movimento di sinistra Civico 10), sostiene che per il giovane delle superiori «avere a disposizione un distributore di preservativi serve semplicemente per dargli la possibilità, nel momento in cui decide di avere un rapporto, di farlo in modo protetto e di mettere in pratica quei valori dati dall’ambiente sociale in cui vive». Ci piacerebbe sapere quali sarebbero questi valori di cui si sta parlando... In teoria, per una sessualità vissuta in maniera responsabile, sicura e appagante vi sarebbe tutta un’altra strada da seguire. Ma tant’è...
Fortunatamente c’è qualcuno che ha mantenuto un po’ di buon senso. Manuel Ciavatta, (del Partito democratico cristiano sammarinese), ha motivato il suo voto contrario paventando il rischio di banalizzare il tema dell’affettività. «Avendo insegnato alle superiori – ha dichiarato –, mi ha colpito che nei ragazzi la percezione dell’amore sia molto più limpida e pura che negli adulti, non è sempre vero che oggi la sessualità è vissuta in modo irresponsabile e qualunquista. È vero però che ad oggi sempre minore è l’età in cui i ragazzi hanno il primo rapporto e ce lo dobbiamo domandare cosa significhi per una società non sapere cosa voglia dire amare. Non vorrei che questa fosse una scelta dettata dal fatto che siamo stati sconfitti da una mentalità che progressivamente svalorizza l’amore e lo mercifica. Non credo lo Stato debba dare distributori di profilattici nelle scuole».
Il problema, come si può vedere, è culturale.
Redazione
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