Affermare che la contraccezione fa diminuire gli aborti è un cavallo di battaglia dei cultori della morte. Ma da sempre la realtà dimostra che non è vero.
Il problema è che ormai la realtà non viene più considerata e molti subiscono – colpevolmente – la propaganda e le sue bugie.
Una delle ultime conferme sull’inefficacia della diffusione della contraccezione al fine di limitare gli aborti proviene proprio dagli “abortifici” della British Pregnancy Advisory Services (BPAS). E’ bene sottolinearlo: non si tratta dell’indagine condotta da associazioni prolife o clericali. Si tratta di una specie di Planned Parenthood inglese.
Secondo la BPAS la metà delle donne che hanno richiesto l’aborto nel 2016 nel Regno Unito sono rimaste incinte nonostante la contraccezione.
Anzi: la metà di esse usava per la contraccezione la pillola o la spirale, sistemi noti per essere sicuri al 90%.
La conclusione della ricerca è che la pianificazione familiare, secondo la BPAS, si fa con la contraccezione e l’ aborto. L’aborto serve al controllo delle nascite quanto la contraccezione.
Lo studio in questione ha coinvolto più di 60.000 donne inglesi ed è stato realizzato nel 2016.
Precedenti studi hanno dato risultati simili, sia dall’Istituto Guttmacher in America, sia in Spagna dove la contraccezione è aumentata del 60%, ma il tasso di aborto è raddoppiato.
Almeno la BPAS ha mostrato un barlume di onestà, quando nel suo rapporto, ha detto che le donne hanno diritto di sapere che la contraccezione non è così efficace come si dice.
Chissà se in questo caso la notizia sarà presa in considerazione dai media: la propaganda che ha creato un’aura di sacralità intorno alla contraccezione, in barba ai pericoli che essa pone per la salute delle donne. Forse neanche la British Pregnancy Advisory Services ha il potere di scalfirla.
Redazione
Fonte: LifeNews