Il convegno “Eutanasia e suicidio assistito. Quale dignità della morte e del morire?” che si è tenuto ieri pomeriggio presso il centro congressi della Cei a Roma, ha prodotto come risultato finale un appello rivolto al Parlamento, ai parlamentari e ai presidenti della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica.
Le oltre settanta associazioni partecipanti al convegno si appellano, dunque, affinché la politica non faccia orecchie da mercante e rispetto a un tema fondamentale come quello dell'esistenza umana ragioni con coscienza e nell'interesse di tutti, affinché il diritto alla vita venga sempre tutelato.
Pro Vita & Famiglia aderisce all’appello che riportiamo qui di seguito integralmente.
EUTANASIA: APPELLO AL PARLAMENTO E AI PARLAMENTARI
Le oltre settanta associazioni partecipanti al convegno “EUTANASIA E SUICIDIO ASSISTITO: quale dignità della morte e del morire?”, l’11 settembre 2019 presso il centro congressi della CEI, in Roma, nell’avvicinarsi dell’udienza della Corte costituzionale del 24 settembre 2019, all’esito della quale - come si prospetta nell’ordinanza n. 207/18 – potrebbe venire legalizzato il suicidio anche medicalmente assistito, in quanto il Parlamento non ha legiferato sul tema nel termine assegnato,
SI APPELLANO
AI PRESIDENTI DELLA CAMERA DEI DEPUTATI E DEL SENATO DELLA REPUBBLICA,
NONCHE’ A CIASCUN PARLAMENTARE
affinché:
- a prescindere da ogni opinione nel merito, non rifiutino il compito che la Costituzione ha assegnato in via esclusiva al Parlamento, come accadrebbe, invece, qualora la disciplina sulla liceità o meno del procurare la morte a una persona, anche a mezzo di assistenza sanitaria, non derivasse da un voto di Camera e Senato, unici rappresentanti di quella sovranità popolare che dà esistenza stessa alla Repubblica italiana;
- in ogni caso rappresentino alla Corte costituzionale la necessità che il prossimo 24 settembre l’udienza sia differita, atteso che disciplinare la vita e la morte e con esse la funzione e il senso stesso del Servizio Sanitario nazionale sono questioni da inserire in un dibattito parlamentare ampio e consapevole, nei tempi che si renderanno necessari a Camera e Senato senza compressioni esterne, e ciò persino a prescindere dalla oggettiva limitazione dei calendari del Legislatore a causa delle sopravvenute urgenze istituzionali emerse nella corrente estate;
- convengano che il tema dell’eutanasia non può dipendere dalle occasionali maggioranze politiche, bensì all’ autonomia di giudizio e alla libera coscienza di ciascun rappresentante della sovranità popolare, al fine di consentire che i lavori, il dibattito e il confronto parlamentari siano sostenuti da una forte e trasparente tensione di ciascuno alla verità delle scelte antropologiche e di significato del SSN, che saranno compiute.
- considerino che un serio riscontro alle problematiche poste nell’ordinanza n. 207/18 della Corte costituzionale appare possibile modulando più articolatamente le fattispecie penali dell’art. 580 c.p., nonché valorizzando più congruamente la risorsa delle cure palliative.