Un tragico scambio di persona è avvenuto in Corea del Sud, in una clinica di Gangseo, nel distretto della capitale Seul. Un medico, infatti, ha effettuato un aborto ad una donna, confondendola però con un’altra. La donna in questione, che si era recata in ospedale solo per avere degli integratori, è stata dimessa dopo l’operazione, ignara di quanto appena subito.
La vicenda è venuta alla luce dopo che la signora ha iniziato ad accusare dei malori, fino a che non è stata ricoverata d’urgenza per un’emorragia interna. Le autorità locali e le forze dell’ordine hanno avviato un’idagine sull’errore che sembra risalire allo scorso 7 agosto. Il medico e l’infermiera che lo ha assistito hanno riconosciuto la propria colpevolezza e adesso rischiano di essere incriminati per negligenza e lesioni.
Il Corea del Sud l’aborto è illegale, anche se la legislazione attuale potrebbe cambiare alla fine del 2020. Possono ricorrere all’interruzione di gravidanza solo le donne che sono rimaste incinte a seguito di stupro o incesto o se la stessa gravidanza minaccia la vita della madre. In realtà è sempre più raro essere puniti per l’aborto, anche se la legislazione prevede la multa e anche il carcere, sia per le donne che lo richiedono sia per i medici che eseguono la pratica.
Un evento, questo avvenuto in Corea del Sud, che sicuramente ha dell’eccezionale e – fortunatamente – non è all’ordine del giorno. Quello che però accade molto spesso, ovunque si pratichi l’aborto sia legale che illegale, è il rischio per le donne incinte di rimanere vittime appunto di lesioni, malori post aborto, se non addirittura rischiare la vita dopo aver fatto ricorso a questo tipo di procedura.
di Salvatore Tropea