Davvero singolare il modo in cui i medici olandesi stanno venendo incontro ai bisogni dei loro pazienti più anziani, in questo periodo di pandemia.
Il quotidiano “Libero” riporta, infatti, che, in Olanda, i medici curanti stanno chiedendo, a tutti i cittadini più anziani di firmare una sorta di “liberatoria” o forse di “simil testamento biologico” che dir si voglia…non sapremmo neppure come definirlo! La domanda a cui i pazienti sono chiamati a rispondere, sollecitati telefonicamente dal medico di famiglia, è se, nel caso in cui dovessero incappare nel contagio del coronavirus e arrivare ad aggravarsi, cosa sceglierebbero tra la “lunga ventilazione” con l’ausilio dei ventilatori o il naturale decorso della malattia (che potrebbe portarli alla morte).
Si tratta, senza dubbio, di un condizionamento psicologico fortissimo, dato dalla telefonata stessa in sé, che non avrebbe dovuto nemmeno essere concepita. Sentirsi rivolgere una domanda simile ed essere invitati, con una firma ad esprimere “la preferenza”, vuol dire non dare per scontato che la propria vita abbia valore in sé, sempre e comunque, in qualunque tipo e fase della malattia ci si trovi. Non solo, significa anche ingenerare un senso di colpa, laddove si insinua che la scelta del respiratore per sé non sia scontata, perché magari toglie qualcosa ad altri pazienti, magari più giovani e quindi più “meritevoli” di sopravvivere. Insomma, un meccanismo psicologico talmente svalutante verso le persone a cui la domanda si rivolge, da indurle seriamente a prendere in considerazione l’ipotesi di lasciarsi morire.
E stavolta, l’intento dietro cui si trincera il sistema sanitario olandese è quello di evitare il sovraffollamento all’interno degli ospedali e nei reparti di terapia intensiva, ma la mentalità mortifera che regna in certi paesi europei (l’Olanda in primis) la conosciamo molto bene e da tempo. Una mentalità che in questo invito a scegliere se vivere o morire, emerge più che mai in modo agghiacciante, con la pressione del proprio medico (sì, il medico di famiglia quello che ci conosce da sempre e di cui in genere ci fidiamo) a mettere nero su bianco le nostre volontà.
Insomma una vera e propria eutanasia “indotta”, mascherata da “selezione naturale”. Che altro dovranno inventarsi ora in Olanda per far fuori tutte le categorie che, secondo una certa mentalità, rientrano tra quelle delle “persone inutili”?
di Manuela Antonacci