Per i tanti che continuano a dire che l’eutanasia è un diritto umano, vorremmo riportare le parole che Frits Rosendaal, capo dell'epidemiologia clinica presso il Leida University Medical Center, e membro della Royal Dutch Academy of Sciences and Art, avrebbe detto, secondo quanto leggiamo in un articolo di Life News, criticando il modo in cui gli ospedali di Italia e Spagna stanno gestendo l’emergenza sanitaria coronavirus.
«In Italia, la capacità di terapia intensiva è gestita in modo molto diverso [dagli olandesi]. Ammettono pazienti che non includeremmo perché sono troppo vecchi. Gli anziani hanno una posizione molto diversa nella cultura italiana».
Ecco a cosa ha portato l’apertura al “diritto” di morire: l’obbligo di morire. Hanno detto che l’eutanasia è un diritto, che è volontaria, che tutti devono essere liberi di scegliere come e quando morire e a cosa siamo arrivati? All’obbligo di morire.
La «posizione molto diversa» che gli anziani occuperebbero nella cultura italiana in realtà è semplice da spiegare. Non è una posizione ideologica, ma una costatazione della realtà: gli anziani sono persone e come persone li trattiamo. Non sono esseri umani di serie B, ma uomini e donne che come tutti meritano rispetto, amore, cure. Come tutti, meritano che la loro vita sia tutelata.
Quei pazienti esclusi perché «troppo vecchi» sono i veri discriminati di oggi. Strano che nel loro caso i “paladini dell’inclusione” tacciano. Per gli anziani, dunque, le cure sono vietate. Bel “diritto di scelta” viene concesso loro. Eppure, all’inizio tutti parlavano di eutanasia come garanzia di libertà, anche se pian piano venivano fuori gli innumerevoli casi in cui essa è stata praticata anche su chi voleva vivere.
Ed ecco che puntualmente l’eutanasia resta fedele alle sue origini naziste nel considerare il malato, l’anziano, il disabile, l’improduttivo non più una persona di cui prendersi cura, ma un peso sociale, nient’altro che un costo dispendioso. Questo fu all’origine del massacro di tanti nei campi di concentramento e continua oggi a perpetrarsi con le leggi su eutanasia, suicidio assistito e aborto.
di Luca Scalise