24/10/2018

Dacia Maraini e il Papa della vita

Lo scorso mercoledì 17 ottobre, sul Corriere della Sera, Dacia Maraini ha indirizzato una lettera personale a Papa Francesco, evidenziando la propria tristezza per le parole che il Papa aveva espresso mercoledì 10 ottobre sull’aborto. Papa Francesco aveva paragonato l’aborto all’assunzione di un sicario, assoldato per uccidere una vita umana per risolvere un problema.

La scelta di inviare una lettera privata e pubblicarla è già di per sé una incredibile contraddizione e mancanza di rispetto. Inoltre, dopo aver detto della sua stima e affetto e della perfetta concordanza “sempre” con le posizioni del Papa, la Maraini si dice stupita e addolorata per la difesa della vita che il Papa ha fatto. Poi giù una lezioncina al Papa, ormai un vizio diffuso, in cui si afferma che «a nessuna donna piace abortire»; si abortisce perché «costrette da ragioni dolorose»; «l’alternativa all’aborto è la prevenzione» (osteggiata e proibita dalla Chiesa); «dopo la legge sull’aborto gli aborti sono diminuiti»; viva la conquista della “sessualità femminile”; “aumentano aborti a causa delle migranti”, ecc. Infine l’appello al Papa perché si unisca all’unica alternativa all’aborto, “la cultura della maternità responsabile” (la contraccezione) che prevenga le “maternità non volute”. Insieme a molti altri commentatori, la Maraini pare non abbia letto l’intera riflessione del Papa sul comandamento ‘non uccidere’. Papa Francesco, come sempre ha difeso la vita e l’amore per la vita, smascherando l’ipocrisia generale sull’aborto, in estrema sintesi:

  1. Aborto = omicidio, perciò l’uso della parola “sicario”;
  2. Le false parole (aborto “terapeutico”, “civile”, “umano”) non cambiano questa realtà;
  3. Il diritto di una persona non giustifica omicidio di un’altra.

Papa Francesco l’ha ripetuto anche nella Udienza Generale del 17 ottobre, stesso giorno della pubblicazione della lettera della Maraini, dicendo: «La vita umana è preziosa, sacra e inviolabile»; «la vita umana ha bisogno di amore»; «uccidere significa distruggere, sopprimere, eliminare qualcuno, allora “non uccidere” vorrà dire curare, valorizzare, includere»; «ognuno è un regalo del Padre»; «non uccidere significa una chiamata all’amore». La Maraini vorrebbe un Papa impegnato solo nelle battaglie mainstream, “pace, solidarietà, sostegno dei più deboli”, ma il Papa non è il capo di una ONG. Il Papa e l’intero magistero della Chiesa partono proprio dall’inerme e debolissimo embrione, uomo concepito, perché la difesa di tutti sia vera e radicale, non seguono nessuna moda del tempo, come dimostra l’enciclica Humanae Vitae di Paolo VI.

Evitiamo false fantasie numeriche sugli aborti clandestini e sulla diminuzione aborti con la legalizzazione. Come sanno tutti, anche se molti fingono di non sapere, l’alternativa all’aborto è si nella procreazione responsabile, ma non nella contraccezione bensì nell’astinenza sessuale, unica in grado di garantire il 100% di successo.

Luca Volontè

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