Il secondo Forum Interconfessionale di Riflessione Evangelica ha riunito un centinaio di leader spagnoli per affrontare il tema dell'eutanasia a Madrid nei giorni scorsi. Erano presenti 52 leader evangelici ed altri 43 erano collegate in video conferenza per discutere l’intera giornata delle sfide e delle drammatiche conseguenze della legge sulla eutanasia approvata la scorsa primavera dal Parlamento spagnolo.
“Lo scopo di questo forum è costruire strumenti che ci aiutino a prendere decisioni e ad affrontare questo problema complesso nel miglior modo possibile", ha affermato Jesús Londoño, direttore dell'associazione missionaria SEPAL Spagna e leader internazionale del movimento 'Ritorno in Europa'.
Durante l'evento, organizzato dalla Federazione Evangeliche della Spagna (FEREDE), si sono svolte 4 presentazioni sui seguenti temi: “Dio, vita ed eutanasia”; “Eutanasia dalla scienza e dalla medicina”; “Prospettiva etico-giuridica sull'eutanasia” e “Eutanasia: diversi punti di vista”. A seguire, il panel “La prassi pastorale: cosa fare di fronte all'eutanasia”.
Dopo una lunga di discussione, è stato raggiunto un consenso su alcune questioni chiave, come la sovranità di Dio di fronte alla vita e alla morte, la dignità della vita umana indipendentemente dalla sua condizione, e la necessità di garantire una legge universale sulle cure palliative. I partecipanti hanno anche riflettuto sulla pastorale di fronte alla morte e al termine della vita, sottolineando la necessità di formazione, empatia e sensibilità per i responsabili che devono confrontarsi con queste situazioni. Hanno anche sottolineato che è essenziale avere una pastorale che accompagni le persone nei loro ultimi momenti con amore e misericordia.
La legge sull'eutanasia era stata approvata in Spagna nel dicembre 2020 con una maggioranza di 198 voti. La Spagna è diventata il quarto paese in Europa e il sesto al mondo a legalizzare l'eutanasia, dopo Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo, Canada e Nuova Zelanda. Secondo la legge, chiunque abbia "malattie terminali o incurabili che causano sofferenze fisiche e mentali intollerabili" ha ora accesso all'eutanasia in Spagna.
Prima dell'approvazione finale, l'Alleanza Evangelica Spagnola (AEE) aveva rilasciato una dichiarazione, avvertendo che "è pericoloso costruire un'opinione sociale che affermi che i malati terminali sono un peso" e invitando il governo a promuovere un modello per coloro che combinano accesso alle cure palliative con il sostegno familiare ed economico.
Il Comitato spagnolo di bioetica ha inoltre sottolineato che vi sono “fondate ragioni sanitarie, etiche, legali, economiche e sociali per rifiutare la trasformazione dell'eutanasia in un diritto soggettivo e in un servizio pubblico”. Anche gruppi religiosi e istituzioni mediche hanno alzato la voce contro l'approvazione della legge e hanno chiesto migliori misure di cure palliative. C’è solo da ricordare che lo scorso dicembre i rappresentanti di sei gruppi religiosi in Spagna avevano presentato un manifesto congiunto contro la legge sull'eutanasia intitolato "Artigiani della vita e della speranza", firmato dalla Chiesa cattolica spagnola, dalla Chiesa episcopale riformata di Spagna (Comunione anglicana), da tre rami della Chiesa ortodossa, dalla Commissione islamica della Spagna, dalla Federazione Indù e dalla Federazione rabbinica e dal Consiglio evangelico di Spagna.
Il testo definiva l’eutanasia “attacco contro la vita” e proponeva di rafforzare le cure palliative invece di aprire la porta al suicidio assistito. Ora la Chiesa evangelica ribadisce il suo chiaro e forte ‘no’ alla pratica eutanasica e, certamente, il suo impegno si unirà a quello dei cattolici e ai fedeli di altre religioni per combattere questa cultura della morte.