01/05/2021 di Luca Volontè

DAL MONDO – Il divieto alle “terapie riparative" potrebbe mettere fuorilegge le chiese in Gran Bretagna

La Chiesa d'Inghilterra ha chiesto ai parlamentari inglesi, che stanno discutendo una legge che vorrebbe vietare su tutto il territorio del Regno Unito le terapie riparative, che questa norma non andasse a criminalizzare il sostegno pastorale della Chiesa e dei propri operatori nei confronti di persone LGBTQI che desiderano cambiare i propri atteggiamenti.

Nei giorni scorsi, rispondendo alle domande alla Camera dei Comuni, l’onorevole Selous, che parla a nome del Chiesa d’Inghilterra, ha detto che la Chiesa anglicana non si oppone alle nuove norme ma chiede al governo un lavoro comune perché si eviti il pericolo di limitare la libertà religiosa. Selous ha detto alla Camera: "La Chiesa crede che sia possibile porre fine alla ‘terapia di conversione’ senza mettere fuori legge la preghiera e le conversazioni private con il clero e i membri della Chiesa che un individuo ha richiesto.

La Chiesa non ha richiesto un out-out dalla legge proposta e guarderà attentamente i dettagli quando la legislazione sarà pubblicata. Il primo ministro rimane impegnato a proibire l'imposizione di qualsiasi pratica dannosa e non necessaria in questo settore, senza criminalizzare il clero e i membri della Chiesa per il supporto pastorale non coercitivo che gli individui chiedono".

Tuttavia moltissimi dubbi e preoccupazioni rimangono in tutte le chiese cristiane del Paese per i pericoli alla libertà religiosa che una tale norma potrebbe portare e, dunque, vada a limitare l’insegnamento dottrinale, momenti di preghiera e colloqui tra sacerdoti, operatori pastorali e persone LGBTQI in difficoltà. Lo stesso Primo Ministro ha dovuto fare una dichiarazione pubblica, rivolta alla Alleanza delle Chiese Evangeliche, per rassicurare che “le persone con attrazioni indesiderate per lo stesso sesso saranno ancora in grado di ricevere un adeguato sostegno pastorale (compresa la preghiera) dalle chiese, qualora venissero approvate le nuove norme per  vietare la "terapia di conversione"”.

In realtà l’approvazione di questa nuova legge non è certa, ma è più che certo l’impegno del Governo di Sua Maestà a non imbavagliare le chiese cristiane e questo, nel clima di follia LGBTQI che respiriamo in tutta Europa, è già un passo avanti notevole.

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