Nella legislatura iniziata poco più di un mese fa è stato riproposto un disegno di legge, già presentato in quella precedente, avente ad oggetto “Disposizioni per la tutela della famiglia e della vita nascente, per la conciliazione tra lavoro e famiglia e delega al Governo per la disciplina del fattore famiglia”. Tra i relatori figura il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo, che, raggiunto telefonicamente da Pro Vita & Famiglia, ha illustrato i contenuti dell’iniziativa legislativa. L’obiettivo, spiega Romeo, non è tanto quello di far approvare in blocco il disegno di legge ma di inserirne singole parti di volta in volta, nelle manovre economiche e nei decreti a vario titolo attinenti alle politiche familiari.
Ascolta "Romeo (Lega): «Vogliamo incentivare natalità e riconoscere la centralità della Famiglia»." su Spreaker.Senatore Romeo, la vostra proposta di legge su famiglia e vita nascente presenta modifiche di rilievo rispetto a quella della passata legislatura?
«Fondamentalmente il testo è molto simile a quello della precedente legislatura. È una legge delega al governo, proprio per la disciplina di tutti i temi legati alla famiglia. Unico vero elemento di novità: nella precedente legislatura prevedevamo l’assegno unico, che poi si è concretizzato, quindi abbiamo aggiornato il testo in base alle disposizioni di legge che sono state recentemente votate in Parlamento».
Quali sono, in sintesi, i contenuti della bozza?
«Le proposte principali prevedono in primo luogo la tutela della famiglia e il suo riconoscimento come primo nucleo tutelato dalla stessa Costituzione, nonché anche dall’articolo 16 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. C’è poi il principio legato al riconoscimento della funzione sociale e dell’educazione dei figli. Questi sono i principi cardine che vengono affermati. Ciò detto, questo disegno di legge non vuole essere nulla di ideologico, né limitarsi a questioni di principio ma offrire qualcosa di concreto. Il punto principale è l’istituzione di un fondo di sostegno alla maternità, per aiutare le donne in gravidanza con problemi economici o che affrontano disagi psicologici in quel passaggio della loro vita. Il tutto senza ledere alcun diritto. Le donne hanno giustamente libertà di scelta e questa legge intende fornire loro un aiuto a realizzare il loro desiderio di maternità».
Ci sono altre misure per conciliare lavoro e famiglia?
«Certo. Prevediamo, infatti, servizi di voucher per il baby-sitting nella prima infanzia, per sopperire alle possibili carenze di asili nido. Un tema fondamentale è la conciliazione lavoro-famiglia con agevolazioni alle imprese che favoriscono i contratti di lavoro parziale, la flessibilità degli orari, l’erogazione di prodotti per l’infanzia, spazi dedicati ai figli e gli asili nido aziendali. Puntiamo, poi, a introdurre il fattore famiglia, spostando la tassazione dalla singola persona al nucleo familiare. Promuoviamo le “culle per la vita” per le mamme che non vogliono riconoscere il loro bambino e che possono così affidarlo ad appositi punti di accoglienza, evitando così il fenomeno dell’abbandono dei neonati. Sono inoltre previsti interventi economici per l’acquisto di veicoli idonei per chi ha una famiglia numerosa e agevolazioni fiscali per chi stipula contratti di locazione. Altro capitolo è quello del congedo obbligatorio per il padre lavoratore dipendente, tra l’altro già previsto nella manovra di questo governo: direi che è un segnale importante, così come è importante l’aumento dell’assegno unico per sostenere le famiglie. Poi c’è la riforma dei consultori familiari, per mettere le donne in stato di gravidanza nelle condizioni di poter scegliere liberamente: si tratta fondamentalmente della realizzazione di quella parte della Legge 194 rimasta finora inattuata. Ricordo, infine, il fondo per i nonni, che hanno un ruolo fondamentale nel nucleo familiare».
Uno degli obiettivi più espliciti del vostro disegno di legge è l’incentivo alla natalità: seguire quanto fatto all’estero (Francia, in primis) è utile o esiste una via italiana al rilancio demografico?
«Una via italiana al rilancio demografico già c’è. Il Trentino-Alto Adige, ad esempio, è la regione italiana con il più alto indice di natalità, proprio perché vengono messe in campo misure per la famiglia da cui abbiamo anche preso spunto. Nella manovra, ad esempio, la riduzione dell’IVA per i prodotti per l’infanzia è indubbiamente un segnale che va nella direzione delle famiglie».
Ritiene che adesso, con una robusta maggioranza di centrodestra, la vostra proposta possa passare e magari anche ottenere qualche voto dell’opposizione?
«Con la maggioranza che abbiamo, speriamo di mandare in porto qualcosa in questa legislatura. È una sorta di legge-quadro, far passare per intero tutte queste misure, forse è un po’ difficile – anche perché servirebbero moltissime risorse finanziarie – comunque l’obiettivo è cercare di inserire singoli articoli di questa bozza in qualche decreto. Con gradualità, si potranno fare passi avanti in questa direzione e introdurre delle misure con le risorse che ci sono a disposizione. È impensabile fare tutto e subito, non mi piace illudere nessuno, né tantomeno fare propaganda o populismo. In ogni caso, questo è un testo da cui lo stesso governo può trarre ispirazione, tanto è vero che, in questa manovra, vi sono alcune misure già previste nel nostro disegno di legge: congedi, assegno unico, prodotti per l’infanzia».
Realisticamente, che tempistica potrebbe avere l’iter legislativo?
«Come detto, man mano che arrivano i decreti del governo, l’obiettivo è estrapolare articoli di questa legge e trasformarli in emendamenti da inserire nei vari decreti. Le tempistiche potranno essere rapide in alcuni casi, mentre in altre circostanze potranno essere più lunghe. Cercheremo, quindi, di spingere in questa direzione. Questo disegno di legge diventa un manifesto programmatico volto a orientare un po’ tutta l’attività legislativa».