30/04/2021 di Manuela Antonacci

Ddl Zan. Ecco gli scenari futuri dopo l’ok alla calendarizzazione

È di qualche giorno fa la notizia sul disegno di legge contro l'omotransfobia, incardinato al Senato dopo settimane lotte e resistenze. Messa ai voti la calendarizzazione è passata con 13 sì e 11 no. Quali scenari futuri ci attendono? Ne abbiamo parlato col senatore della Lega Simone Pillon.

 

Senatore, il ddl è stato incardinato, cosa succede adesso?

«Ora inizierà l’iter del provvedimento, quindi ci sarà la discussione, le audizioni, la presentazione degli emendamenti oppure, in base a quello che prevede il regolamento, si potrà arrivare anche ad un testo unificato visto che ci sono più testi che sono stati collegati al testo Zan oppure si potrebbe anche fare un comitato di lavoro e poi si arriverà al testo finale che sarà sottoposto poi all’aula. Questo quanto previsto dal regolamento».

Quali saranno le date della discussione?

«In realtà non abbiamo certezza perché settimana prossima o al più tardi quella dopo, il relatore farà la relazione e inizierà il vero e proprio iter. Dopodiché dovremo vedere anche in base al calendario della commissione, di volta in volta. Noi faremo tutto il nostro perché siano eliminate tutte le parti pericolose da questo testo che assolutamente non è condivisibile, quindi, se si vuole arrivare ad una norma che vuole aumentare le pene per chi aggredisce le persone in ragione delle loro caratteristiche, questo ci vede d’accordo, ma se si vuole introdurre una norma che vada a parificare l’auto percezione del genere al sesso biologico oppure che imponga la rieducazione Lgbt nelle scuole oppure che introduca il reato di istigazione alla discriminazione che punisce anche chi non è d’accordo con l’utero in affitto, allora no, su quello si deve lavorare».

Il relatore sarà Ostellari della Lega, molti stanno storcendo il naso per questo, cosa ne pensa?

«A chi non è d’accordo ricordo che il regolamento prevede che il presidente della commissione sia automaticamente il relatore di tutti i provvedimenti della Commissione. È una sua insindacabile decisione quella di delegare a qualcuno tale compito, perché da regolamento spetterebbe sempre e solo a lui. Un provvedimento come questo, così divisivo, complesso, imposto da una parte della maggioranza contro un’altra parte della maggioranza, contravvenendo a tutte le indicazioni che erano state date dal presidente Draghi, dal presidente Mattarella che ha parlato di unità, credo che la cosa più giusta sia quella di mantenere in campo al presidente il ruolo di relatore, perché solo così potranno essere compiuti tutti i passi necessari nel rispetto di tutte le posizioni».

Vogliamo rispondere a quanti dubitano che questo relatore garantisca la democraticità?

«Il regolamento prevede che sia il presidente, il relatore e ha questo ruolo super partes di garantire tutte le posizioni. Non so cosa avrebbero fatto altri relatori, ma anch’io avevo dato la mia disponibilità a fare da relatore».

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.