La figlia ventenne di una donna che soffre di depressione, in Belgio, ha sporto denuncia al Presidente della Commissione che viglia sull’applicazione della legge sull’eutanasia. La giovane ha parlato anche alla stampa, chiedendosi come sia possibile che sua madre possa “liberamente” ottenere l’eutanasia, se non è stata mai curata adeguatamente per la depressione.
Wim Distlemans, un oncologo e attivista pro eutanasia, presidente della Commissione Fédérale de Contrôle et d’évaluation de L’euthanasie, si trova per la seconda volta in una posizione spinosa. All’inizio di quest’anno il dottor Tom Mortier, docente di chimica, l’aveva già denunciato per la morte di sua madre, Godelieva De Troyer, nel 2012, a cui è stata praticata l’eutanasia per depressione, senza avvisare i parenti. Egli comunque sostiene di aver applicato la legge alla lettera.
E’ interessante notare che questi episodi scuotono l’opinione pubblica belga – piuttosto favorevole all’eutanasia – che è abituata a immaginare la “dolce morte” inferta solo a persone estremamente anziane e malate e sofferenti.
La despressione, del resto, risulta essere una delle motivazioni principali che conducono alla richiesta -più o meno indotta- di accedere alle pratiche analoghe. (Approfondisci qui il tema dell'eutanasia).
Redazione
Fonte: Bioedge