Il 3 dicembre è la Giornata Internazionale delle Persone Disabili.
Molti celebrano e parlano e celebrano... ma molti di questi i disabili di fatto li eliminano: con l’aborto eugenetico (che la neolingua chiama “terapeutico”, come se curasse qualcosa), con l’eutanasia, perché “poverino quanto soffre, poniamo fine alla sua vita non degna di essere vissuta”.
Lasciamo parlare, invece, chi i disabili ce li ha davvero a cuore. E per fortuna di associazioni e persone che sanno che anche le vite dei disabili sono “degne di essere vissute” – anzi a volte sono molto più degne (e dignitose) di tante vite buttate di tanti “vip” viziati, drogati e depressi...
«Dal 1984 le Edizioni Centro Studi Erickson si occupano di didattica, educazione, disabilità e welfare attraverso la produzione di libri, riviste, software didattici, giochi educativi, strumenti compensativi e piattaforme multimediali. Erickson non è solo una casa editrice, ma anche un Centro Studi che svolge a livello nazionale attività di formazione e aggiornamento per insegnanti, dirigenti scolastici, pedagogisti, operatori sociosanitari e educatori professionali: ogni anno organizza corsi di formazione, seminari, corsi online e convegni internazionali.
Come si convive ogni giorno con la disabilità? Come ci si comporta con un fratello o una sorella con disabilità? E l’intimità? È necessariamente preclusa? Il Centro Studi Erickson dà voce a quattro testimoni che raccontano la vita quotidiana alle prese con cibo, Picasso, fratellanza e... democrazia. Potete leggerle qui.
Le persone con disabilità saranno 4,8 milioni nel 2020. Ha un lavoro solo il 31,4% delle persone con sindrome di Down con più di 24 anni, appena il 10% delle persone con autismo over 20. E in Italia la spesa pubblica (437 euro pro-capite all’anno) è molto inferiore a quella media europea (535 euro).
Il modello di risposta alla disabilità del nostro welfare si basa in modo informale sulla famiglia, che non solo diventa il soggetto centrale della cura, ma spesso viene anche coinvolta nello stesso percorso di marginalità e isolamento che tende ad accentuarsi quando le persone con disabilità crescono. Fino alla minore età, le famiglie possono contare su uno dei pochi, se non l’unico, punto di forza della risposta istituzionale alla disabilità, cioè l’inclusione scolastica, che pur con tutti i suoi limiti e difficoltà rappresenta un’importante occasione di inclusione sociale.
Il numero di alunni disabili nella scuola statale è cresciuto dai 202.314 dell’anno scolastico 2012/2013 ai 209.814 del 2013/2014 (+3,7%). Contemporaneamente è aumentato il numero dei docenti di sostegno: dai 101.301 del 2012/2013 ai 110.216 del 2013/2014 (+8,8%). Secondo un’indagine del Censis, i bambini con sindrome di Down in età prescolare che frequentano il nido o la scuola dell’infanzia sono l’82,1%, tra i 7 e i 14 anni l’inclusione scolastica raggiunge il 97,4%, ma già tra i 15 e i 24 anni la percentuale scende a poco meno della metà, anche se l’11,2% prosegue il percorso formativo a livello professionale. Tra i ragazzi affetti da disturbi dello spettro autistico, fino a 19 anni è il 93,4% a frequentare la scuola, ma il dato scende al 67,1% tra i 14 e i 20 anni, e arriva al 6,7% tra chi ha più di 20 anni.
La ratifica della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità (L. 18/09) riduce la distanza tra norme esistenti e vita reale sulla base del nuovo paradigma che vede al centro i diritti umani, il principio di non discriminazione e di uguaglianza delle opportunità. I recenti 17 Sustainable Development Goals promossi dalle Nazioni Unite e da raggiungere entro il 2030 sono al centro della Giornata Internazionale dei disabili e sono stati concepiti pensando allo sviluppo di un mondo equo che includa sempre di più le persone con disabilità. “Includere i disabili nella scuola e nella vita di tutti i giorni comporta il benessere e la dignità delle persone direttamente coinvolte e della società tutta. Allo stesso tempo, la piena inclusione nella società resta ancora una sfida da vincere, per assicurare la partecipazione delle persone con disabilità al pari di tutti gli altri cittadini nei diversi momenti della vita: scuola, lavoro, salute, accessibilità e trasporti, qualità e uniformità dei servizi” commenta Dario Ianes, co-fondatore del Centro Studi Erickson».
Questa Redazione è lieta di dar risonanza alla preziosa attività del Centro Studi Erickson. Ringrazia i responsabili che ci hanno inviato il “Ricettario di Agesilao”, un ricettario composto da un disabile con la sindrome di Asperger, per il quale la cucina ha una funzione terapeutica. Potete scaricarlo qui.
E’ il nostro modo di celebrare la Giornata internazionale dei disabili. Di quelli sopravvissuti.
Redazione
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