27/12/2020 di

Donne aiutate dai CAV diventano volontarie

Sono tutti convinti che i volontari pro life dei Centri di Aiuto alla Vita siano uomini dalla mentalità bigotta, “medievale”, retrograda. Pochi sanno, che tante delle volontarie, invece, sono proprio donne che sono state a loro volta aiutate a scegliere la vita.

Eh sì, donne che stavano valutando la possibilità di abortire, donne che non vedevano altra scelta, messe “al muro” da situazioni complesse, che non erano proprio nelle condizioni di accogliere un bambino nella loro vita. Eppure, qualcuno ha teso loro la mano, perché fossero libere di scegliere la vita, perché non fossero costrette all’aborto.

Nessuna di loro si è sentita giudicata o maltrattata (anche se gli abortisti amano inventarsi di sana pianta giudizi e maltrattamenti da parte dei pro life, pur di screditarli). Tutte si sono sentite ascoltate, comprese e aiutate, al punto che alcune di loro hanno deciso di aiutare altre mamme in difficoltà ad accogliere i loro figli.

«Si rivolgono qui donne che sono in una situazione di disagio o hanno problemi legati alla salute del bambino. Molte, poi, hanno bisogno di sostegno psicologico, sono confuse, piangono. Noi le aiutiamo in maniera individualizzata, le prendiamo in carico. Stiamo loro vicine fino al parto, e anche dopo», spiega Lina Pettinari, cofondatrice del Cav di Grosseto, ad Avvenire.

Francesca, invece, racconta: «Sono stata una mamma aiutata, avevo 19 anni, c’era la paura della giovane età, di non riuscire a realizzare i miei sogni. Sono arrivata al Cav, e poi sono rimasta. Lì c’era qualcuno che mi capiva. […] Sono stata seguita da una volontaria, la sua presenza mi ha fatto vedere le cose da un punto di vista diverso. Grazie a lei sono cresciuta e maturata. E poi vedevo che lei e l’altra volontaria che mi seguiva avevano avuto un bambino da giovani e si erano realizzate, per me erano da esempio. Pensavo di potercela fare anch’io. Così, dopo il parto, ho deciso di aiutare altre mamme. E anch’io sono diventata volontaria del Cav. Per noi mamme e bambini non sono un numero. Siamo sempre vicine, anche dopo il parto, e le aiutiamo in tutto».

Una bellissima testimonianza che ci fa comprendere quanto sia importante non lasciare che le donne siano abbandonate all’aborto e tendere, invece, loro la mano, perché possano accogliere i loro figli.

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