Un’altra giornata di manifestazioni di “donne pro choice“ in Polonia? Ancora paginate di giornali e siti italiani che parlano di “migliaia” di donne manifestanti per “l’aborto libero subito e gratuito”, come urlavano le nostre femministe negli anni ’70.
Un altro esempio di manipolazione della realtà e di informazione distorta. Di quelle fake news, che – però – non disturbano nessuno. Chissà perché.
A noi piace ascoltare tutte le campane. Quindi siamo andati a indagare anche questa volta.
Il nostro corrispondente dalla Polonia ci dice che a Varsavia, secondo la polizia, nel momento culminante della manifestazione pro aborto c’erano 1500 persone (tra cui una sostanziosa rappresentanza di uomini). Nelle altre città poche decine. A Stettino per esempio non si arrivava a cento persone.
Né dicono, i nostri giornali, che negli ultimi sondaggi il partito al governo (che è pro life e lavora per vietare l’aborto eugenetico dei disabili) ha un consenso 5 volte più grande del più grande partito d’opposizione: qui la notizia in polacco.
LifeNews, invece, ci informa che durante la stessa manifestazione i sostenitori dell’aborto hanno vandalizzato una sede di un partito politico pro-vita. Vandalismo, molestie, minacce e altre forme di violenza, da parte anche di donne, sono diventati quasi una routine contro chi si schiera a favore della vita negli ultimi anni, in tutto il mondo.
Questa gente che propina menzogne o mezze verità o grosse reticenze come fossero oro colato, conosce la storia del pastorello che gridava “al lupo, al lupo”? Lo sanno che a dire bugie di perde di credibilità? Come si fa a creder loro, quindi, quando poi continuano a menarla con le centinaia di migliaia di aborti clandestini?
Forse loro credono, da bravi relativisti, che la realtà non esiste: le loro idee e i loro desideri possono plasmarla a loro piacimento. E , quindi, solo loro possono dire quali sono le fake news e quali no...
Redazione
per un’informazione veritiera sulle conseguenze fisiche e psichiche dell’ aborto