Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa
Noi sottoscritti di Clintel-Italia, già promotori della Petizione «Non c’è alcuna emergenza climatica» inviata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e autori del recente volume «Dialoghi sul Clima, tra emergenza e conoscenza», in ordine ai recenti luttuosi eventi causati dall’alluvione in Romagna, osserviamo che studi scientifici riportati anche dall’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) concludono che non ci sono sufficienti evidenze che possibili cambiamenti nella probabilità o della magnitudo degli eventi alluvionali possano essere attribuiti all'influenza umana sui cambiamenti climatici. Inoltre, numerose alluvioni e inondazioni disastrose hanno interessato il territorio italiano nel passato. Solo per fare pochi esempi: nel Settembre 1557 a Palermo (7000 morti) e, pochi giorni dopo, a Firenze; nell’Ottobre 1951 in Calabria (68 morti) e, pochi giorni dopo, nel Polesine (101 morti); nel Novembre 1966 a Firenze (47 morti) e, pochi giorni dopo, nel Triveneto (87 morti), quando esondarono tutti i fiumi del bacino dell’Adige e a Venezia l’acqua alta toccò i 2 metri.
I cambiamenti climatici non vanno confusi – come troppo spesso si ascolta dai mezzi di informazione e dalle dichiarazioni di alcuni responsabili politici – con gli eventi meteorologici, e le alluvioni non dipendono solo da eventi meteo-climatici ma anche dalla geomorfologia e dall’uso del suolo. Le cause dei danni dovuti agli eventi alluvionali e che vengono associati ai cambiamenti climatici sono invece dovuti nella loro quasi totalità a scelte di pianificazione territoriale e costruttive umane non corrette, ad una lettura sbagliata del territorio e del sistema fluviale e marino nella loro continua dinamicità. Questo dovrebbe essere un momento fondamentale per la politica che veda finalmente, in maniera multiscalare, geologia dei territori e del mare, pianificazione territoriale, meteorologia e climatologia.
Dobbiamo essere consapevoli che sull’Italia piovono ogni anno oltre 250 chilometri-cubi d’acqua, a fronte di un fabbisogno del Paese di meno di 20 chilometri-cubi. È allora necessario che si attuino interventi mirati al generale governo delle acque (creazione di invasi montani, casse di espansione, argini e quant’altro la migliore ingegneria idraulica e le scienze geologiche hanno da offrire) e al miglioramento del sistema di gestione del rischio meteorologico da parte della Protezione Civile (ad esempio attraverso lo sviluppo di sistemi di nowcasting). Questi interventi proteggeranno meglio la popolazione da fenomeni alluvionali, da un lato e, dall’altro, consentiranno, nei momenti di abbondanti precipitazioni, la raccolta di acque pronte da distribuire nei periodi più siccitosi.
Ridurre l’uso di carbone, petrolio e gas con l’obiettivo di mitigare il clima al fine di prevenire disastri ambientali è non solo illusorio ma, peggio, storna risorse da possibili interventi di sicura efficacia. Sollecitiamo pertanto il Governo a non giustificare, col presunto scopo di proteggerci da eventi meteorologici avversi, iniziative volte a realizzare una illusoria transizione energetica verso tecnologie inadeguate, per inaffidabilità e intermittenza, ai bisogni della nostra società. Invitiamo, invece, a rivolgere l’attenzione a interventi di adattamento che realizzino una protezione del nostro territorio maggiore di quella attuale. Troppe aree del nostro Paese sono sotto-protette ed esposte ad eventi sporadici, una circostanza che continuerà a farci confrontare con situazioni simili a quella che nostri concittadini stanno vivendo oggi. Una circostanza in essere, questa, non solo per gli eventi meteorologici ma anche per quelli di origine sismica.
Uberto Crescenti
Professore Emerito di Geologia Applicata, Università di Chieti-Pescara (già Magnifico Rettore e Presidente della Società Geologica Italiana)
Presidente di Clintel-Italia
Alberto Prestininzi
Professore di Geologia Applicata (già presso l’Università La Sapienza di Roma)
Ambasciatore per l’Italia della Fondazione Internazionale Clintel
Franco Battaglia
Professore di Chimica Fisica (già presso le Università di Roma Tre e di Modena)
Mario Giaccio
Professore di Economia delle Fonti d’Energia, Università di Chieti-Pescara (già Preside della Facoltà di Economia)
Enrico Miccadei
Professore di Geografia Fisica e Geomorfologia, Università di Chieti-Pescara
Giuliano Panza
Professore di Geofisica (già presso l’Università di Trieste), Professore Emerito della China Earthquake Administration di Pechino, Accademico dei Lincei e dell’Accademia Nazionale delle Scienze, detta dei XL
Ernesto Pedrocchi
Professore Emerito di Energetica (già presso il Politecnico di Milano)
Franco Prodi
Professore di Fisica dell’Atmosfera (già presso l’Università di Ferrara), già Direttore dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del CNR
Renato Angelo Ricci
Professore Emerito di Fisica, Università di Padova, Presidente onorario della Società Italiana di Fisica e già Presidente della European Physics Society
Nicola Scafetta
Professore di Fisica dell’Atmosfera e Oceanografia, Università Federico II di Napoli
Ugo Spezia
Ingegnere nucleare, già dirigente SoGIN