Il numero di canadesi che accedono al suicidio assistito e all'eutanasia è aumentato bruscamente dopo un cambiamento nella legge solo cinque anni fa.
Un rapporto di Health Canada, infatti, indica che il numero di morti assistite registrate in Canada è cresciuto da 2.838 nel 2017 a ben 7.383 nel 2020, con un aumento quindi di oltre il 160% e si teme che i dati del 2021, non ancora disponibili, vedano crescere ancora di più il numero di persone uccise con l’eutanasia.
La legge canadese sull'aiuto medico alla morte (MAiD) era stata approvata nel 2016, legalizzando il suicidio assistito e permettendo ai medici di prescrivere farmaci letali. Il 17 marzo 2021, il governo del Canada aveva poi annunciato i cambiamenti alla legge canadese sull'assistenza medica alla morte, che prevedevano ulteriori e più inquietanti modifiche all'ammissibilità, alle salvaguardie procedurali e al quadro per il regime di raccolta e segnalazione dei dati da parte del governo federale.
C'è stato, come dicevamo, un aumento costante nell'accesso alla morte assistita ogni anno: con 2.838 casi nel 2017, 4.478 nel 2018, 5.425 nel 2019 e 7.383 nel 2020. Il cancro è stato registrato come il motivo della maggior parte delle richieste di morte assistita nel 2019 e nel 2020 (67%), con condizioni cardiovascolari e respiratorie croniche al secondo e terzo posto. L'età media dei cittadini canadesi che hanno richiesto il suicidio assistito o l'eutanasia nel 2019 e nel 2020 è stata di 74 anni.
Ennesima prova, dunque, di come l’Italia si sia salvata dopo la bocciatura del Referendum sull’omicidio del consenziente e si potrà salvare solo con un’altra bocciatura, quella per la proposta di legge “Bazoli” proprio su eutanasia e suicidio assistito. La storia del Canada, infatti, dimostra come ciò che aumenta, in caso di eutanasia liberalizzata, non è una maggiore “libertà” e un maggior godimenti dei “diritti”, ma è la spinta a farla finita e, per la società, a disfarsi di sofferenti, malati, anziani soli.