In ogni cultura i nonni rivestono da sempre un precipuo ruolo sociale. L’attuale contesto storico, tuttavia, rende la loro funzione di sostegno alla famiglia oltremodo importante. È quanto ha spiegato Gian Carlo Blangiardo, presidente dell’Istat, nel corso della presentazione della campagna Grazie a Dio ci sono i Nonni!, organizzata da Pro Vita & Famiglia per chiedere al prossimo governo impegni concreti di valorizzazione dei nonni.
È nell’assistenza ai nipoti che si esprime il loro apporto, oggi divenuto fondamentale per il combinato disposto dei seguenti dati: la maggior partecipazione delle donne al mercato del lavoro, la penuria (soprattutto in alcune zone d’Italia) di strutture pubbliche di assistenza all’infanzia, nonché l’allungarsi dell’aspettativa di vita che ha reso le persone anziane mediamente più sane, economicamente più indipendenti, dunque più in grado di svolgere attività ed interagire con le generazioni più giovani.
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Francesca Romana Poleggi, del direttivo di Pro Vita & Famiglia Onlus, ha svelato un numero che rende bene l’idea: le varie attività di sostegno ai nipoti da parte dei nonni sono quantificabili in circa 2.250 euro circa al mese di risparmio. Ma la figura dei nonni è preziosa prima ancora per ragioni più profonde di quelle meramente economiche: «Noi nonni consegniamo la tradizione nel senso etimologico del termine, ovvero tradere, trasmettere ciò che abbiamo». Non solo. Come ha ricordato Giuseppe Zola, presidente dell’Associazione Nonni 2.0, «in un’epoca sempre più segnata dalla tentazione di nuove insidiose forme di autoritarismo, i nonni sono chiamati a dare un contributo a difesa della libertà».
Dunque i nonni sono essenziali sì, ma anche fragili. Le dinamiche demografiche disegnano per il futuro uno scenario in cui aumenterà il numero delle persone anziane, mentre si assottiglieranno le reti familiari. Ragione per cui sarà necessario fornire degli strumenti di assistenza degli anziani. Di qui la richiesta al prossimo esecutivo da parte di Pro Vita & Famiglia, espressa dal suo presidente Toni Brandi, di una serie di iniziative in tal senso. «È deplorevole la dimenticanza dei precedenti governi per 14 milioni fra nonni e anziani che rappresentano il pilastro delle famiglie», ha scandito Brandi, ricordando che mezzo milione di loro ha problemi di disabilità e di difficoltà motorie.
In primo luogo si chiede la nomina di un sottosegretario per la terza età, con una delega specifica per la valorizzazione culturale e la tutela sociale degli anziani, specialmente quelli più isolati, indigenti e invalidi. L’istituzione di un numero verde per le emergenze causate dalla solitudine e dall’esclusione sociale degli anziani. Il potenziamento dei servizi socio-sanitari di prevenzione delle malattie neurodegerative. La detrazione fiscale delle spese economiche documentare che i nonni affrontano a beneficio delle attività scolastiche, universitarie, lavorative e sportive dei nipoti. La delega ai nonni a poter partecipare attivamente alla vita scolastica dei nipoti in caso di impossibilità dei genitori. La celebrazione in tutti i Comuni della Festa dei Nonni ogni 2 ottobre con apposite iniziative. Infine l’applicazione della legge 38/2010 sulle cure palliative per evitare che gli anziani sofferenti siano vittime della mentalità eutanasica.
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