28/12/2015

Economia - Un bonus per giovani genitori

L’economia non gira, e questo anche perché in Italia la gestione della spesa pubblica penalizza le nascite e l’occupazione femminile.

Per il 2016 vi è tuttavia in programma di far ripartire il bonus per giovani genitori: sarà il solito “specchietto per allodole” o sarà veramente un incentivo utile?

L’Italia spende per gli anziani il 20% del suo Pil, mentre solo l’1% è destinato alle mamme che lavorano. Questa è la situazione dipinta dai dati di Confartigianato, e in particolare dall’Osservatorio sull’imprenditoria femminile.

L’Italia, a livello europeo, si colloca solo al 22° posto rispetto agli altri Paesi UE riguardo il livello di spesa per la famiglia, mentre la spesa pubblica del nostro Paese per gli anziani supera del 4,9% la media europea.

Se le donne tra i 25 e i 44 anni senza figli risultano essere occupate per l’82,1%, lo risultano invece solo per il 63% quelle della stessa età che hanno però figli. Un 19% in meno che mostra una penalizzazione evidente nei confronti delle donne madri, che spesso, dunque, non sono messe nelle condizioni di conciliare il lavoro con la famiglia.

La buona notizia però è che dal 2016 riaprirà i battenti il bonus assunzione per i giovani genitori. Le mamme e i papà sotto i 35 anni potranno dunque iscriversi ad una banca dati sul sito internet del Dipartimento della gioventù, da cui le imprese possono pescare per ottenere un bonus di cinquemila euro, fino ad un massimo di cinque assunzioni per datore di lavoro.

La decisione dell’Inps, che già era stata proposta in passato, contiene inoltre due novità. Il bonus è infatti cumulabile con altri incentivi e sgravi ed è usufruibile anche in caso di stabilizzazione di precedenti rapporti, come co.co.co. e contratti di lavoro a progetto. L’Italia cerca così di mettersi in pari con la maggior parte dei Paesi UE, sul sostegno alle giovani famiglie e alle giovani mamme e papà.

Meno aiuti corrispondono a meno figli. Meno figli a più povertà (economica, sociale, ma soprattutto umana). Che il 2016 sia l’anno della svolta?

Anastasia Filippi

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