Due date importanti, quelle del 3 e 4 ottobre prossimo, nelle quali si terranno le elezioni amministrative in vari comuni italiani. Giorni importanti per i candidati che hanno l’occasione di creare una preziosa intesa con una vasta fetta dell’elettorato che richiede attenzione per i problemi più concreti e urgenti, legati alla promozione di politiche familiari e di sostegno e aiuto alla vita nascente. Per l’occasione, Pro Vita & Famiglia, con l'Associazione Family Day, ha prodotto un Manifesto valoriale, sottoscritto da molti dei candidati, tra cui Massimiliano Bastoni, imprenditore nel settore della ristorazione e candidato al Consiglio Comunale di Milano con la Lega.
Cosa l'ha spinta a firmare il manifesto di Pro Vita & Famiglia?
«Una serie di valori mi accomunano a Pro Vita & Famiglia, soprattutto quello della difesa della vita, che è il valore più importante, come quello della famiglia naturale che è formato da un uomo e da una donna. Condivido anche una serie di battaglie assolutamente importanti, non ultima quella contro il ddl Zan, che ha visto Pro Vita & Famiglia in prima fila e quindi ho aderito totalmente al manifesto».
C’è un tema del manifesto che le sta particolarmente a cuore?
«La difesa della vita, dal momento del concepimento alla morte naturale. Chi fa parte delle istituzioni deve operare in tal senso. È gravissimo il concetto che sta passando che una vita concepita non possa essere considerata allo stesso livello di una persona già nata, secondo me è assolutamente vero il contrario: una volta che è già avvenuto il concepimento, la vita è già nata. Questo è il punto cardine di tutto il nostro operato, anche all’interno delle istituzioni, cosa non facile perché ovviamente, si cerca di distrarre l’opinione pubblica, dicendo che si va contro i diritti delle donne. Io penso che vada, invece, assolutamente tutelato il diritto di tutte le donne di essere madri e quindi la difesa della vita è anche una tutela delle donne. Questo, secondo me, è il punto più importante di tutto il documento che mi vede assolutamente a favore di tutti i valori di Pro Vita & Famiglia».
Cosa si impegna, dunque a realizzare, di nuovo e di meglio, rispetto alla precedente amministrazione?
«L’amministrazione uscente va nella direzione contraria rispetto a quello che dicevamo prima: ha cercato di promuovere ideologie che cercano di mettere il bavaglio, anziché di difendere la vita. Questa amministrazione rappresenta uno schema contrario rispetto alla difesa della famiglia e della vita, molte iniziative sono guidate dalle teorie gender (basterebbe vedere diversi provvedimenti che passano all’interno di vari consigli regionali) per promuoverle e offrire un complesso di valori totalmente opposto rispetto a quelli di cui parlavamo prima».